Dal 03.11.2008 al 02.12.2008
Allo Spazio FMG, via Bergognone 27, dal 6 novembre al 2 dicembre 2008 una mostra dedicata a progetti recenti di Zucchi Architetti e Scandurra Studio
dal 6 novembre al 2 dicembre 2008 la mostra Milano Work-In-Progress1: Progetti di Cino Zucchi per Portello Fiera e di Scandurra Studio per Zurigo Hedquarter a Maciachini.
La mostra a cura di Luca Molinari mette in mostra il lento processo della metamorfosi urbana che conoscerà nei prossimi anni una progressiva accelerazione fino all’appuntamento dell’Expo 2015.
“Milano sta cambiando sotto i nostri occhi ma facciamo ancora fatica ad accorgercene. Basta muoversi lungo le strade esterne e le tangenziali per contare decine di gru all’opera dove una volta erano i grandi insediamenti industriali della città, lasciando il posto a nuovi quartieri residenziali, uffici, parchi, edifici pubblici. Milano Work-In-Progress è una rassegna di eventi che impegnerà Spazio FMG di Fabbrica Marmi e Graniti nel documentare la migliore produzione, i temi, i problemi e gli attori emergenti della città che potremmo definire come la capitale dell’architettura moderna italiana. Già nel maggio 2007 la galleria ospitò una mostra dedicata a quattro progetti di edifici verticali disegnati da architetti italiani a Milano, questa attenzione per la città continua documentando due opere quasi terminate che si distinguono per qualità progettuale e per l’eccellenza dei due studi coinvolti: Cino Zucchi Architetti e Scandurra Studio.
Cino Zucchi è stato chiamato, insieme ad altri studi, a realizzare un nuovo quartiere residenziale nella vecchia area Alfa Romeo al Portello su masterplan di Gino Valle, dimostrando come sia possibile oggi progettare un insediamento abitativo dove la qualità degli alloggi si accompagna ad una grande attenzione al disegno dello spazio pubblico aperto a tutti.
Il nuovo quartiere generale della Zurigo Assicurazioni disegnato da Alessandro Scandurra all’interno della ex Carlo Erba area Maciachini è un’altra, preziosa occasione che dimostra come sia possibile intervenire su di un vuoto industriale da recuperare, immaginando un inedito spazio pubblico in cui architettura e qualità ambientale si coniughino.
Due opere importanti per Milano, che dimostrano una strada nuova e importante nel recupero delle aree industriali dismesse e insieme il segno dell’affermarsi di una nuova, necessaria qualità nel progetto di architettura contemporaneo ”, scrive Molinari.