Dal 09.10.2008 al 18.10.2008
Mercoledì 8 ottobre 2008 alle ore 17.30 presso l'aula Carlo De Carli Campus Bovisa ha avuto luogo l'inaugurazione della mostra "Ugo Rivolta disegni e costruzioni".
Grande affetto e stima per Ugo Rivolta come persona e come architetto all'inaugurazione della mostra a lui dedicata.
L'Aula De Carli era piena di fronte a un panel di relatori moderato da Federico Bucci. Angelo Torricelli , in qualita' di padrone di casa, prende la parola per primo, seguito da Augusto Rossari, Gianni Ottolini, Massimo Fortis e da ultimo Antonio Monestiroli.
La mostra, organizzata da Paolo Mazzoleni, Cristina Nepote, Marco Pozzo e Nicoletta Savioni e' aperta fino al 24 ottobre 2008 dal lunedì - venerdì ore 9.00 - 19.00 aula mostre Campus Bovisa - via Durando 10.
Il catalogo e' in vendita a Eur 20 presso le librerie degli Atellani, Archivolto, Clup e Libraccio.
Disegni come costruzioni
In mostra sino al 24 ottobre presso la Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano il lavoro di Ugo Rivolta (Novara 1929 – Milano 2005), a cura di Paolo Mazzoleni, Cristina Nepote, Marco Pozzo e Nicoletta Savioni.
Ugo Rivolta, novarese di nascita, a Milano ha vissuto e lavorato in un lungo sodalizio personale e professionale con Matilde Baffa, per molti anni consigliere e vicepresidente dell'Ordine degli Architetti di Milano e dal 2000 docente presso la Facoltà di Architettura Civile, ha progettato soprattutto nell'ambito dell'architettura residenziale pubblica – da qui il Premio Europeo istituito dall'Ordine di Milano sul Social Housing dedicato alla sua memoria – di quella scolastica e pubblica.
Una mostra “da non perdere” - per architetti, studenti e non solo - rassicurante sul nostro mestiere, nel consegnarci una certezza disciplinare, oggi così spesso messa in discussione da più parti.
Un ottimo allestimento, semplice e chiaro, mette in evidenza i bei disegni esposti. “Disegni intermedi” li ha definiti Matilde Baffa, quasi a sottolineare come nel disegno – o nei disegni – ripetuti, corretti, modificati, risieda il luogo della costruzione del progetto. Anche in una citazione tratta da una lezione di Rivolta, scelta quale epigrafe della mostra, è evidente tale concezione del disegno “ I segni che noi mettiamo sulla carta devono essere coerenti con la nostra idea architettonica. Sembra ovvio quanto dico, ma imparerete che la ricerca dell'essenzialità e della chiarezza espressiva sono obiettivi ardui da perseguire e difficili da raggiungere”. Parole da cui traspare la certezza di chi possiede un mestiere, i suoi strumenti e trasforma ogni tema di lavoro in un'occasione per saggiarne i limiti, provarne l'efficacia. Con la sicurezza e l'operosità “elementari” dei Tessenow, degli Albini.
Nel bel catalogo, a cura di Cristina Nepote e Augusto Rossari, e negli interventi che hanno inaugurato la mostra tali questioni sono state più volte sottolineate. Antonio Monestiroli, ad esempio, ha inscritto il lavoro di Rivolta all'interno di una pratica professionale di qualità, propria di una generazione che aveva chiari gli obiettivi del suo operare.
Ci si potrebbe diffondere sui singoli progetti, molti dei quali di grande interesse anche per un più generale approccio critico, ma è meglio che si lasci al visitatore il piacere di soffermarsi su prospettive, piante, prospetti, dettagli, bellissimi disegni – a tratti davvero “ridolfiani” - mai concessione al bel disegno ma necessari strumenti di costruzione del progetto. Da vedere.