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Architetto dell'arte. Il mago dei progetti virtuali «crea» musei e luoghi di cultura

Dal 01.01.2008 al 31.12.2008

Personaggi: da Milano a Los Angeles e ritorno: il direttore della Gehry Technologies ospite del «Meet the Media Guru» CECCATO


Se fosse rimasto in Italia, probabilmente farebbe ancora il ricercatore a 800 euro al mese, invece Cristiano Ceccato, classe 1968, milanese di nascita (e figlio del noto direttore d'orchestra Aldo Ceccato), architetto e ingegnere informatico, lavora a Los Angeles. Dal 2002 è direttore del dipartimento di ricerca della Gehry Technologies, società di Frank Gehry, l'archistar che ha costruito il museo più eccentrico e famoso, il Guggenheim di Bilbao.
Domani Ceccato torna a Milano per il ciclo «Meet the Media Guru» a raccontare le ultime frontiere dell'architettura virtuale, costruita sul computer prima che sulla terra.
Media Guru: lei si sente un «santone » nel suo campo?
«Non so, ma quando penso a un guru immagino una persona che ha approfondito conoscenze trascendentali. In effetti a volte c'è un elemento esoterico in quello che facciamo: riversiamo sul computer forme concettuali che verranno trasformate in strutture realizzabili con materiali veri in un campo vero».
Come sarà l'architettura futura?
«La tecnologia ci permette di creare forme sempre più interessanti dal punto di vista estetico e sostenibili da quello energetico. Prima questa complessità di performance non era possibile».
Come è arrivato alla Gehry Technologies?
«Ho studiato a Londra, poi ho collaborato con diversi studi e infine ho insegnato a Hong Kong. A Los Angeles sono approdato perché mia moglie, che è regista, doveva trasferirsi».
Nostalgia di Milano?
«Moltissima! Mi piacciono il clima, la nebbia, le caldarroste... Abbiamo ancora una casa e a volte pensiamo di passarci più tempo: secondo me non siamo mai andati veramente via».
Differenze nel modo di lavorare in Italia e in America?
«Da noi c'è una grande imprenditorialità, ma isolata rispetto all'intero Paese. Ognuno fa da sé. In America c'è un'etica "militare" del lavoro, la competitività è estrema, a volte fine a se stessa, non ti permette mai di trovare un equilibrio tra il lavoro e altri interessi ».
Che cosa pensa dei grattacieli di Libeskind, Hadid e Isozaki nell'area della vecchia Fiera?
«Recuperare un'area di quelle dimensioni succede raramente in Europa: una grande fortuna per Milano. La città ha un paesaggio molto piano dove la Torre Velasca, il Pirellone e il Duomo svettano come simboli: queste torri potranno diventare nuovi punti di riferimento dello skyline milanese ».
Equipe
Nella foto Cristiano Ceccato, 39 anni (figlio del noto direttore d'orchestra milanese), vive a Los Angeles dove dirige dal 2002 il Centro di ricerca della Gehry Technologies, società dell'archistar Frank Gehry. A sinistra, Ceccato con i collaboratori Francesca Bonazzoli.

 

Corriere della Sera - MILANO -
sezione: Tempo Libero - data: 2007-12-18 num: - pag: 11
categoria: REDAZIONALE

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