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Complesso in via Tiziano

Anno:  1963 - 1968

Località: Milano, Pagano

Indirizzo: Via Tiziano 9-11

Destinazione d'uso: Edifici residenziali

Progettista: L. Caccia Dominioni con G. Marchegiani

L'edificio rappresenta un’occasione interessante per Caccia, che qui viene incaricato dalla famiglia Zucchi di un complesso di edifici di tipo residenziale e per il terziario. Il corpo centrale, con un grande ingresso di rappresentanza e caratterizzato dalle ampie balconature in facciata di cemento intonacato di giallo e trasformate in generose fioriere, era destinato infatti, alla sede della nota società tessile, ad alcuni degli appartamenti della famiglia, nonché ad una serie di alloggi d’affitto. Accanto, altri due corpi laterali, inclinati quasi a creare una C rispetto alla strada, dall’impianto e dai caratteri molto diversi tra loro, destinati a residenza e solo in minima parte ad uffici, come accade, nelle precedenti e poco distanti, due case di via Nievo.

 

Si tratta dunque di una speculazione immobiliare di qualità, prevista in un lotto regolare alle spalle del bel parco che circonda villa Fiaccanoni-Romeo di Sommaruga, più nota, in tempi recenti, come la Clinica Columbus, ampliata negli anni Quaranta da Gio Ponti e con la quale l’isolato confina. Un contesto interessante, fortemente caratterizzato da un sistema residenziale regolare tracciato nel secondo dopoguerra per questa zona borghese a due passi dalla Fiera ottocentesca. Qui però l’architetto sceglie di frammentare il lotto intervenendo in momenti distinti con un primo corpo centrale arretrato rispetto alla strada in maniera da creare un giardino e una ‘rampa’ di accesso tra il verde e, solo successivamente vi affianca, sulla destra, un elemento a ‘torre’, ripiegato con un angolo di 60° su strada, dai serramenti e brevi balconi completamente differenti dal precedente. Qui l’ingresso è minuto, a ridosso della cancellata che limita il complesso.

 

Solo in una ultima fase, Caccia riesce a realizzare il terzo edificio, quello di sinistra lungo la cortina edilizia della via, caratterizzato oltre che dalla sua impostazione ad L anche da un rivestimento in clinker inusuale, tridimensionale, semicilindrico il cui effetto si avvicina notevolmente all’idea di una canna di bamboo sezionata. Per gli altri due corpi il rivestimento è, invece, ancora in clinker color caramello , ma le piastrelle sono tradizionalmente bidimensionali. Anche in questa occasione si ripropone la collaborazione con l’artista Francesco Somaini che, oltre a realizzare i pavimenti in seminato della hall d’ingresso alla Zucchi, nel corpo centrale, disegna la pavimentazione degli altri due ingressi e di alcuni appartamenti.

 

Maria Vittoria Capitanucci