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Anno: 1969
Località: Milano, Sarpi
Indirizzo: piazza Ss. Trinità 6, via Giannone 9
Destinazione d'uso: Edifici per residenze ed uffici
Progettista: M. Asnago, C. Vender
Il complesso residenziale e terziario, realizzato su progetto di Asnago e Vender tra il 1967 ed il 1969, insiste su un’area di proprietà della Curia milanese, precedentemente occupata dalla chiesa e dalla casa parrocchiale della Santissima Trinità. Secondo le indicazioni del piano regolatore del 1953, questa zona doveva far parte di un “asse attrezzato” congiungente la stazione Nord al nuovo centro direzionale: il Comune e la Curia si accordano dunque per un trasferimento dei servizi parrocchiali ed un cambio di destinazione dell’area tra piazza Santissima Trinità e via Giannone. I due architetti elaborano il progetto in collaborazione con lo studio Mattioni Terrosi, sulla base di uno schema planivolumetrico precedentemente approvato: due edifici, di cui uno parallelo al nuovo asse attrezzato e l’altro interno al lotto, più una piccola cappella affi ancata al preesistente campanile romanico, mai realizzata.
Il corpo di fabbrica prospiciente la piazza si erge per nove livelli fuori terra, a cui si aggiungono il sottotetto, il seminterrato e due livelli di parcheggi sotterranei. I primi quattro piani sono destinati ad uffici, i restanti ad abitazioni. La soluzione scelta per il prospetto sul fronte strada, studiato a partire da una serie di schizzi a carboncino e gessetto colorato, prevede un basamento trasparente, sovrastato da una facciata in pietra, scandita da volumi aggettanti: nel primo progetto, tutti i quattro livelli destinati ad uffici sono rivestiti da un involucro vetrato con serramenti in alluminio anodizzato, fornendo illuminazione e visuale ottimali; l’effettiva realizzazione invece limita il basamento trasparente ai primi tre livelli fuori terra. Il rivestimento in pietra che avvolge i piani più alti è scandito a fasce regolari da una maglia ordinata di aperture: i tre aggetti della facciata sembrano corrugare la superficie, “piegando” la pelle in marmo e le finestrature: questo gioco di inclinazioni movimenta il fronte e moltiplica i punti di vista dall’interno verso l’esterno tramite irregolari bow-window. Il fronte dell’edificio rivolto al giardino, rivestito in mattonelle di clinker mattone, è solcato da lunghi balconi con parapetti in vetro, che percorrono tutta la facciata. La doppia falda di copertura, frammentata in più superfici dalla presenza degli aggetti sotto la linea di gronda, ospita i lucernari del piano sottotetto. L’altro edificio costruito nell’area, un volume a L di sette piani, è circondato dal giardino e poggia anch’esso su un basamento trasparente: al primo livello, un involucro vetrato arretrato rispetto al fi lo della struttura permette una compenetrazione tra gli spazi interni e la vegetazione circostante. La testata dell’edificio è rivestita in marmo come il fronte di piazza Santissima Trinità, mentre le altre facciate sono realizzate in clinker mattone.
Le soluzioni scelte da Asnago e Vender per questo complesso edilizio, dall’accostamento di molteplici materiali al gioco di volumi aggettanti, riescono ad infondere movimento e ritmo alle facciate di due volumi di grandi proporzioni. I materiali delle facciate sembrano voler richiamare il laterizio ed il marmo chiaro del preesistente campanile romanico. A questo proposito, si veda il dibattito che E.N. Rogers, con il numero speciale di Casabella, ha aperto sulle preesistenze ambientali ed anche il rapporto di interpretazione diversa tra gli architetti “professionisti” milanesi da Caccia Dominioni a Mattioni.
Redoff stampa, Impresa Pessina Spa, rassegna delle opere significative realizzate da un'impresa edile italiana in venticinque anni di attività, Milano 1976