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Edificio per abitazioni e uffici
Anno: 1974 - 1980
Località: Legnano, Centro
Indirizzo: Corso Italia
Destinazione d'uso: Edifici per residenze ed uffici
Progettista: Franco Albini, Angelo Cozzi, Franca Helg
Sviluppato con la collaborazione dello studio Albini-Helg, di Franca Helg in particolare, con l’arch. Cozzi di Legnano, il complesso di corso Italia chiude la prima fase delle riconversioni di aree dismesse lungo le strade principali del centro. Al piano terreno, una piastra commerciale con due gallerie coperte che si congiungono a T al centro del lotto, secondo gli intenti dei progettisti, si sarebbe dovuta estendere anche alla terrazza al piano superiore, pensata come uno spazio pubblico a tutti gli effetti, un’ambiziosa piazza in quota raggiungibile da una scultorea scala a chiocciola. Disposti su tre lati del perimetro, lasciando sgombro l’angolo sud-ovest, l’affaccio principale, poggiano due volumi autonomi di ulteriori 3-4 piani, il primo verso nord a residenza, il secondo, ad est, sede di uffici bancari. Un totale di 8500 mq circa, dei quali 1400 mq a commercio, 3600 mq a terziario e 3500 mq a residenza.
Il complesso richiama coevi realizzazioni dello studio Albini-Helg, sia nell’assoluta prevalenza delle orizzontali, così come nell’uniforme rivestimento in graniglia rossastra composta da due pannelli, il primo verticale, il secondo a questo sovrapposto a mo’ di davanzale spiovente a dare maggior risalto volumetrico e chiaroscuro. A questi si alternano le fasce delle aperture, distribuite secondo un passo identico a prescindere dalle destinazioni d’uso, le quali trovano nella soluzione di dettaglio la rispondenza alle proprie necessità: mentre nel corpo ad uffici sono fasce finestrate uniformi, in quello residenziale si alternano variamente finestre, logge e moduli tamponati.
Per garantire l’unitarietà di effetto dei prospetti, specialmente nella parte residenziale, le finestre sono completate da tendine orientabili incluse nel telaio delle stesse. L’organizzazione del complesso prova un ridisegno della struttura degli assi centrali della città nonostante la distribuzione della funzione commerciale si basasse su una visione troppo ottimista, tanto che i negozi sulla terrazza durarono ben poco mentre quelli delle gallerie non hanno mai avuto vita facile, anche perchè le stesse non intercettano significativi flussi pedonali.
L’insolita planimetria viene a connettere l’ampliata sezione di corso Italia, inaugurata con l’ambizioso intervento sul lotto adiacente, con una delle antiche strade di accesso al cuore della città: il grande arco chiude in effetti l’ampio spazio del corso e sembra convogliarne il prospetto nord verso la diagonale della via Verdi. Così, inversamente, uscendo dall’angusta strada storica, si sarebbe trovato il piano moderatamente inclinato di corso Italia dilatato in dimensione e impatto urbano dalla combinazione dei prospetti porticati, affiancati e quasi complanari, di questo intervento e dell’adiacente progetto dello studio Croci Candiani, e dai soprastanti volumi liberamente disposti; la mancata demolizione della storica portineria della De Angeli-Frua, originariamente prevista, ha fatto sì che tra i due interventi sussista però un’interruzione, che divide il grande spazio in due giardini distinti.