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Anno: 1951 - 1952
Località: Milano, Vigentina
Indirizzo: Via Beatrice d'Este 26
Destinazione d'uso: Edifici residenziali
Progettista: Carlo Perogalli
Uno degli edifici più ricchi di suggestioni e significativi di tutto il movimento per l’arte concreta è probabilmente la casa d’abitazione di via Beatrice d’Este, chiamata anche “Casa astratta” di Perogalli e Mariani, ispirata all’opera di A. Magnelli, pittore astratto di origini toscane ma attivo a Parigi. Mariani stesso, in una intervista rilasciata nel 2001, affermava: “Considero quel condominio il nostro migliore risultato in quest’ambito: l’idea non era quella di far “scomparire” il condominio, ma di vederlo il meno possibile in una composizione di soli elementi architettonici coincidenti con le parti strutturali della casa. Abbiamo così creato il motivo astratto dei balconi blu, giocando sul motivo del colore e su quello dei pieni e dei vuoti”.
Lo stesso disegno viene ripreso in negativo all’interno dell’androne dove un intarsio nel pavimento di gomma ha lo scopo di istituire uno stretto rapporto tra la facciata e lo spazio interno, dove si trova inoltre una scultura di Mariani. Anche Perogalli giudica questa realizzazione una delle più originali e significative, in cui “la sintesi delle arti (…) si segnala anche per la forte componente cromatica: la facciata dell’edificio possiede un rivestimento in spaccato di marmo bianco e tessere di ceramica blu…La decorazione si esprime sia nella libera composizione sia nella scelta dei colori in facciata”. Gli architetti rilevano che “la maggior parte delle architetture da noi progettate è stata purtroppo modificata; l’unica in cui c’è stata la volontà dei condomini di preservare la decorazione esistente è stata la casa di via Raffaello Sanzio”.