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Case Ina-casa al quartiere Harar-Dessié
Anno: 1951 - 1953
Località: Milano, S.Siro
Indirizzo: via San Giusto 37, via Novara 92
Destinazione d'uso: Edifici residenziali
Progettista: Bottoni, Morini, Villa
Le due case INA di Piero Bottoni, Mario Morini e Carlo Villa assumono un orientamento perpendicolare a via Novara, rinunciando alla prima versione del progetto che prevedeva un solo grande edificio, lungo 200 metri, orientato secondo l’asse elio termico. Questa soluzione, sostenuta da Bottoni, Morini e Villa, fu abbandonata in seguito a un intervento di Gio Ponti che riteneva ingiustificato “lo sbieco” verso la via Novarese: “L’edificio […] girato così viene a portare un criticabile sbieco, ingiustificato, verso la nuova novarese […] e in più diventa di sbieco anche verso la strada cui prima era praticamente parallelo. Non puoi negare che il disegno generale urbanistico ne soffra ed è un sacrificio che mi è doloroso. Perché non ti adegui al nostro disegno?”. La modifica è molto probabilmente migliore della prima soluzione progettuale sia perché la perpendicolarità verso via Novara rende lo spazio aperto più fluido, sia perché l’edificio è spezzato in due corpi di fabbrica, risultando così meno incombente.
Dal piano terra partono due ordini di scale: quelle più piccole consentono l’accesso agli alloggi posti al piano rialzato (102 mq di SLP) e i due corpi scala maggiori conducono ai ballatoi che, a loro volta, distribuiscono gli alloggi in duplex (114 mq di SLP). Ogni alloggio è dotato di doppio affaccio. Nell’edificio allineato su via San Giusto alla particolare soluzione distributiva corrisponde una notevole plasticità del fronte nord-ovest: il ritmo orizzontale e variabile del vuoto dei ballatoi e del pieno degli alloggi si sovrappone a quello verticale dei sostegni e delle bucature. La prima soluzione di progetto prevedeva una copertura piana con un terrazzo praticabile con pensiline, solarium e pista podistica in legno in modo da dotare le abitazioni, in continuità con l’Unitè d’Habitation, di uno spazio per la vita collettiva dove esperire un abitare all’aria aperta e allo stesso tempo a contatto con la dimensione della grande città. Questa soluzione progettuale non fu realizzata per contenere i costi.