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Arte e architettura

Dal 16.07.2013 al 06.10.2013

E' on-line l'itinerario "Arte e architettura" curato da Elisabetta Dulbecco e Claudio Camponogara: edifici residenziali milanesi del dopoguerra caratterizzati dal connubio tra architetti e artisti

L’itinerario che oggi presentiamo, intitolato "Arte e Architettura" e curato da Claudio Camponogara ed Elisabetta Dulbecco, si riferisce al decennio tra il 1948 e il 1958, in cui Milano ha rappresentato un vero e proprio cantiere sperimentale all’insegna di una possibile "sintesi delle arti". L'idea che pittori, scultori e architetti potessero operare in sinergia nel febbrile processo edilizio post-bellico era il presupposto con il quale gli artisti del Movimento d'Arte Concreta (Dorfles, Mannet, Munari, Soldati) avevano stretto un sodalizio creativo con alcuni professionisti "della seconda generazione" del razionalismo italiano (Mariani, Menghi, Paccagnini, Parisi, Perogalli, Varisco, Zanuso). Attraverso una serie di saggi e convegni, si era cercato di conferire spessore teorico-concettuale ad una possibile collaborazione tra architetti e artisti: la lezione loosiana da un lato e l'intransigenza del funzionalismo più rigido dall'altro, avevano progressivamente emarginato i temi legati alla decorazione dal dibattito architettonico e l'obiettivo era operare un ribaltamento di quegli assunti, nella convinzione che "la decorazione - scriveva Carlo Perogalli - non fosse proprio, o non fosse affatto, quel delitto di cui s'era detto".

Ne scaturisce una nuova e particolarissima "sintesi" che a Milano si esprime attraverso alcuni casi significativi. Ad esempio possiamo citare l'Edificio per abitazioni ed uffici in viale Gorizia 14/16, opera di Marco Zanuso, con una grande decorazione murale in intonaco fulget di Giovanni Dova, oppure l'Edificio per uffici in via Senato 11, progettato sempre da Zanuso assieme a Roberto Menghi alla fine degli anni '40, con i pannelli in grès colorato realizzati da Lucio Fontana; sempre di Fontana sono le decorazioni astratte su lastre di ceramica inserite nei balconi dell'Edificio per abitazioni in via Lanzone 6, realizzato da Vito e Gustavo Latis nel 1952. Nell'Edificio per abitazioni in via Canova 15 di Bianchi, Magni e Paccagnini, lungo il basamento e nell'atrio d'ingresso, si trovano i notevoli mosaici astratti di Roberto Crippa.

Marco Zanuso, edificio per abitazioni in viale Gorizia 14-16  (1950-1952)

Gustavo e Vito Latis, edificio per abitazioni in via Lanzone 6 (1949-1951)

E. Bianchi, C. Magni, C. Paccagnini, R. Crippa, edificio per abitazioni in via Canova 15 (1951-1953)

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Barbara Palazzi
Alessandro Sartori
Stefano Suriano

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