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Adottato il primo itinerario

Dal 28.11.2011 al 28.12.2011

La Fondazione dell'Ordine è lieta di annunciare che il Gruppo Graniti Fiandre SpA ha adottato il primo itinerario di Architettura Milanese

Venerdì 18 Novembre presso la sede dell'Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Milano ha avuto luogo un incontro rivolto alle aziende per presentare "Adotta un itinerario", il programma di sponsorizzazione in vista di Expo2015 del progetto "Itinerari di architettura milanese: l'architettura moderna come descrizione della città".

Siamo lieti di annunciare che il Gruppo Graniti Fiandre SpA ha raccolto per primo la sfida e adottando l'itinerario Il professionismo colto nel dopoguerra, a cura di Maria Vittoria Capitanucci. Un ringraziamento a Graziano Verdi, amministratore delegato del Gruppo leader nelle superfici per l'architettura, pioniere di questa sponsorizzazione, che prevede la pubblicazione di un libro monografico, del video e di un'app per tablet.

Il professionismo colto nel dopoguerra”  è un itinerario che comprende alcuni edifici residenziali realizzati dai cosiddetti “architetti della seconda generazione” del razionalismo lombardo, a cui fa riferimento Vittorio Gregotti in un noto saggio del 1954. Inizialmente trascurati dalla critica, questi architetti, "vicini sia al mondo dell'ingegneria, di cui non disdegnavano ricerca strutturale e sperimentazione sui materiali, sia a quello dell'arte, che proprio in quegli anni, anche in Italia, produceva filoni avanguardistici di notevole portata", sono stati protagonisti degli anni della ricostruzione grazie ad un’intensa attività professionale, offrendo un contributo decisivo alla costituzione dell’immagine della Milano contemporanea. Architetti come Vito e Gustavo Latis, Gian Carlo Malchiodi, Gigi Ghò, GPA Monti, che intendono il tema condominiale e la residenza borghese come specifico campo di sperimentazione e confronto, restituendo nel loro operato il volto della Milano moderna.

Nel lavoro di questi professionisti "l’attenzione alla struttura, alla flessibilità, all’industrializzazione e alla prefabbricazione, accompagnata dalle suggestioni derivanti dai movimenti artistici di quegli anni, dall’astrattismo all’informale, si esprimono in una serie di esperienze assolutamente innovative. Da qui le collaborazioni tra architetti e artisti – come quella tra Caccia e Francesco Somaini, tra i Latis e Roberto Sambonet o Lucio Fontana, Minoletti e A.Tommasini – ma più ancora i chiari riferimenti a tali movimenti nelle scelte compositive e linguistiche dei nuovi edifici".

Un itinerario, quello sul professionismo colto a Milano, esemplare perchè in grado di spiegare attraverso le architetture i valori collettivi che stanno alla basa della costruzione della città,  e per questo scelto per inaugurare la collana editoriale degli "Itinerari di architettura milanese".

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