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Luigi Caccia Dominioni in Valtellina

Dal 01.12.2010 al 01.01.2011

La mostra dedicata a Luigi Caccia Dominioni allestita a Morbegno ha alle spalle un interessante lavoro di ricerca relativo a un operato vasto e poco noto del maestro milanese

La mostra dedicata alle opere di Caccia Dominioni in Valtellina e nei Grigioni offre un inedito punto di vista sul maestro milanese: allestita a corredo di un solido lavoro di ricerca, condotto da Alberto Gavazzi e Marco Ghilotti, è parte di un più ampio ciclo di iniziative composto da una giornata di studi (tenuta a Sondrio lo scorso 20 novembre), dall'edizione del volume con introduzione di Luca Molinari e dalla campagna fotografica di Vincenzo Martegani.

La mostra, nella cornice del chiostro di S. Antonio a Morbegno, è una piccola esposizione, una carrellata su progetti in larga parte sconosciuti e spiegati attraverso un ricco compendio di disegni d'archivio. Impressiona la quantità dei progetti, che sommati alle già numerose architetture costruite tra Milano e hinterland, danno l’idea di una febbrile attività professionale, che attraversa mezzo secolo di storia del Novecento.

Ne esce un profilo autoriale sorprendente, complementare all’immagine delineata dalla critica nei pochi contributi monografici a lui dedicati ma con degli elementi di originalità, che raccontano di un rapporto intimo e profondo con il territorio. E’ un Caccia Dominioni più castigato, lontano dallo sperimentalismo e dall’esibita modernità di alcune sue opere milanesi, interessato a tessere un rapporto di continuità stretto e quasi ossessivo con il contesto e la tradizione, come se l’architettura potesse generarsi “spontaneamente” dal patrimonio di esperienze dei luoghi.

La mostra presenta anche un contributo video, con un interessante intervista raccolta nel febbraio del 2010 presso lo studio del progettista in Piazza Sant’Ambrogio a Milano: Caccia Dominioni parla della sua vocazione di “piantista”, di come la sua volontà di delegare alla pianta la definizione della forma in architettura significhi partire dalle esigenze dell’uomo di spostarsi e vivere nello spazio. E’ lo stesso percorso logico che impone alla maniglia “Melanzana”, progetta nel 1960, la forma bombata poichè “è la mano a comandare”.

Accanto ai più noti progetti della Biblioteca civica di Morbegno (1965-1966) o del  Monastero di S. Maria Presentata a Poschiavo (1968-1972), si trovano anche opere poco conosciute come il complesso residenziale Parravicini a Morbegno (1965-1972), il condominio di via Vanoni (1957-1959) e tutta la produzione per le sedi della Banca Popolare di Sondrio.

Risulta evidente come certi elementi del lessico cacciano ricorrano frequentemente in tutta la sua opera, quasi fossero un “abaco di elementi” (Fulvio Irace) da cui attingere per costruire la figuratività della sua architettura. In alcuni casi, le commesse qui trattate sono l'occasione di verificare elementi espressivi poi riutilizzati in altre e più “auliche” occasioni: è il caso della fontana di piazza San Babila a Milano, che viene precedentemente sperimentata - in scala ridotta - a Cosio e a Sondrio. In altre situazioni, invece, il percorso si ribalta, come per alcuni mosaici di Francesco Somaini che ritornano con i loro motivi a “vortice” o a raggiera, ben inseriti nella natura curvilinea delle sue piante: è il caso della Sede Centrale della Banca di Sondrio che è impreziosita dal motivo “esploso” della goccia, già realizzato nella pavimentazione del milanese Teatro Filodrammatici.

Si tratta dunque di un lavoro di ricerca che apre ad una più compiuta comprensione della figura di Luigi Caccia Dominioni che, come nota Luca Molinari nell'introduzione al volume, è stata spesso liquidata dalle categorie della critica come un “sofisticato agnosticismo professionale, in cui la modernità viene elaborata in una questione di stile, in uno strano equilibrio che predilige silenziosamente la linea segnata da Gio Ponti (attraverso Domus) e Piero Portaluppi (all'interno dell'università) piuttosto che il richiamo alla eterodossa coerenza morale di Casabella-Continuità”.

Alessandro Sartori

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Su una web-tv un'interessante video-intervista a Luigi Caccia Dominioni in visita alla mostra di Morbegno.

Per informazioni generali sulla mostra, clicca qui.

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