Caricamento...

I Professionisti e la Pubblica Amministrazione nel Processo di Semplificazione

Dal 21.07.2010 al 24.07.2010

Organizzato dal CNAPPC e dall'Ordine degli architetti di Venezia venerdì 23 luglio 2010 presso Palazzo Prigioni - Ponte della Paglia -- San Marco, 4209

Il Consiglio Nazionale con il Consiglio del'Ordine degii Architetti, Pianificatori,Paesaggisti e Conservatori di Venezia ha organizzato un convegno dal titolo "i Professionisti e la Pubblica Amministrazione nel Processo di semplificazione" che avrà luogo venerdì 23 luglio p.v. a Venezia presso Palazzo Prigioni - Ponte della Paglia -- San Marco, 4209. Tale convegno, del quale si allega programma, è finalizzato alla presentazione del progetto di semplificazione amministrativa, elaborato con ii supporto del Gruppo di lavoro appositamente istituito all'inierno di questo stesso Consiglio, la cui documentazione si unisce alla presente. A tale evento sono invitate a partecipare le rappresentanze istituzionali delle amministrazioni pubbliche e delllAnci, dirattamente interessate all'oggetto del Convegno.

PROGRAMMA dei LAVORI
Saluti + video cnappc
15,00 Presidente Ordine Architetti PPC di Venezia Architetto Antonio Gatto;
15,10 Soprintendente B.A.P. di Venezia e Laguna Architetto Renata Codello;
15,20 FOAV Architetto Arnaldo Toffali
16,30 Tavola rotonda il progetto di semplificazione
Architetto Matteo Capuani - CNAPPC - coordinatore
interventi:
Comune di Roma – Assessore Avv. Marco Corsini – Architetto Fabrizio Pistolesi;
Comune di Napoli - Assessore Architetto Pasquale Belfiore;
Comune di Torino – Architetto Livio Mandrile – Rappresentante ANCI
Comune di Venezia Prof. Ezio Micelli + presentazione sistema;
Presentazione progetto CNAPPC
Conclusioni
16,45 Presidente CNAPPC Architetto Massimo Gallione
17,15 Prof. On. Renato Brunetta – Ministro per la Pubblica Istruzione e Innovazione

IL PROGETTO “IMM@TERIALE”

Semplificazione & Certificazione
La politica di questo difficile momento impone che in un ipotetico pacchetto di misure anticrisi debbano essere necessariamente inseriti provvedimenti rivolti a semplificare e rafforzare il rapporto tra i Professionisti e la Pubblica Amministrazione. Attraverso percorsi di sussidiarietà e con l’introduzione, nelle procedure tecnico-amministrative, delle tecnologie dell’informazione possono essere raggiunti livelli altissimi di efficacia ed efficienza, sia per i Professionisti sia per la Pubblica Amministrazione. Tali misure non sono slegate da un contesto più generale, ne debbono sembrare generici proclami di intenti, rappresentano, infatti, azioni concrete, volte a collaborare in un più ampio disegno di incentivi e supporti per la professione. Un auspicabile piano di rigenerazione delle periferie urbana, passa necessariamente anche attraverso processi edilizi snelli ed efficaci, sia per il professionista sia per la P.A. Appare necessario che le misure siano rivolte, ovviamente, in maniera coordinata verso entrambi i soggetti. Il tentativo di recuperare efficienza nelle procedure, creare presupposti per lo snellimento, introdurre principi e azioni di sussidiarietà, presuppone uno sforzo congiunto professionisti P.A. intorno ai seguenti obiettivi:
- certificazione (informatizzazione) di ogni atto e documentazione (piani regolamenti norme ecc…)presente nella P.A. per dare certezza ai contenuti delle certificazioni dei professionisti e rendere agevole le procedure istruttorie;
- Definizione di procedura che attraverso percorsi guidati renda la compilazione e la certificazione di atti progetti e documenti, coordinata coerente ed attuativa delle norme e dei regolamenti della P.A. di riferimento;
- Obbligatorietà di introduzione di Sistemi Informativi territoriali nella gestione del territorio;
- Introduzione sperimentazione ed obbligo di utilizzare procedure informatizzate sia attraverso front office che on line;
- accelerazione del processo di sussidiarietà, attraverso gli ordini professionali ed i professionisti, nei processi amministrativi;
I punti di cui sopra sono stati già approfonditi e in parte sperimentati con esiti fortemente positivi, sia attraverso il rapporto con il mondo delle professioni, sia attraverso esperienze attuative nella P.A. Si ritiene pertanto che l’attuazione di politiche più generali, rivolte verso il mondo del professione, della attivazione di politiche per il lavoro, o di reperimento ed ottimizzazione di risorse, debba necessariamente tenere conto di un processo riformatore incentrato sulla semplificazione e sulla sussidiarietà. Tale processo risulta praticabile esclusivamente attraverso l’introduzione massiccia di nuove tecnologie nelle procedure e nelle attività di strutture consolidate quali i professionisti e la P.A. , che ad oggi rappresentano il cuore della nostra società ed il volano per riattivare virtuosi processi di crescita.
In conseguenza di quanto sopra, la richiesta di professionalità “consolidata”, viene in parte sostituita da un modello complesso nel quale la capacità di adattamento e di poliedricità richiesta, nonché la perfetta conoscenza di nuove tecnologie e l’estrema specializzazione, rappresentano il “sapere nuovo” dei professionisti. Per evitare il rischio di creare un fenomeno, tutto nuovo, di emarginazione professionale, si renderanno necessari processi formativi, rapidi ed efficienti, a basso costo ed altamente specialistici. Solo il ricorso a processi continui e coordinati di formazione ed aggiornamento professionale possono garantire la possibilità di esistenza-resistenza sul mercato. Le regole dettate della I.T.C. (Information and Comunication Technology) e dai mercati globali hanno reso necessario una aumento della capacità di gestire informazioni, di renderle trasferibili ed una accelerazione nella comunicazione delle stesse, configurando questi parametri, l’informazione, la trasferibilità e la velocità di comunicazione come il bene del futuro ed un requisito professionale per gli architetti chiamati a trasformarsi in lavoratori della conoscenza.
Ne discende quindi una figura professione a cavallo fra tradizione ed innovazione, un ruolo che spesso sconfina in settori non di competenza esclusiva ma nei quali la capacità dell’Architetto di portare valore aggiunto è imprescindibile e paradossalmente non correttamente valutabile.
Le Procedure - La possibilità di accedere ad un modello applicativo unico appare uno degli obiettivi più complessi da raggiungere, poiché alla vastità del sistema normativo, regolamentare e legislativo, si somma la problematica di tipo locale, legata al territorio ed alla gestione dell’ente locale.Discende la ciò la necessità di sperimentare almeno tre forme applicative, che in qualche modo vanno a risolvere problemi a vari livelli.L'informazione da tempo considerata il bene del futuro rappresenta già un bene vecchio se non assume alcune declinazione che sono diventate indispensabili per la propria esistenza. Oggi ogni dato ha necessità di essere MODULARE, SCALABILE e TRASFERIBILE ovvero deve essere capace di connettersi ad altri "moduli" informativi, deve potersi scomporre in sottoinsiemi e sopratutto deve avere la capacità di muoversi rapidamente e in condizioni diverse. La velocità inoltre con la quale riusciamo a veicolare le informazioni, i progetti, i dati più in generale, riescono a determinare gli esiti delle procedure stesse.
Il Modello Certificato - Il primo modello che potremmo definito “completamente certificato” presuppone la necessità che l’ente locale, nostro interlocutore, abbia avviato e portato a termine in maniera esaustiva, un avanzato processo di “digitalizzazione” di ogni dato in suo possesso e necessario alla definizione delle pratiche tecnico amministrative. Vale a dire dati catastali, anagrafici, sulla vincolistica, sull’urbanistica generale ed attuativa, sulle regolamentazioni tecniche o amministrative. Un tale modello permetterebbe l’attivazione di un sistema di procedure “guidate” e “certificate” dove, il rispetto dei modelli predisposti e l’avanzamento attraverso percorsi guidati, condurrebbe l’utente, il professionista, alla conclusione del procedimento potendone conoscere l’esito in tempo reale. La procedura certifica la correttezza della pratica poiché essa stessa a monte è stata certificata.
Il Modello semplice on line - Il secondo modello che potremmo definire “semplice on line” affronta il problema che l’ente locale sia completamente sprovvisto di ogni forma di “digitalizzazione” dei dati in suo possesso e necessario alla definizione delle pratiche tecnico amministrative. Vale a dire che i dati catastali, anagrafici, sulla vincolistica, sulla urbanistica generale ed attuativa, sulle regolamentazioni tecniche o amministrative, sono tutti completamente cartacei, o non archiviati secondo modelli organizzato e attraverso data base relazionali.
In un tale modello l’attivazione di un sistema di procedure “guidate” e “certificate” appare improbabile, ma tutto ciò non esclude la possibilità di poter comunque sfruttare la semplificazione indotta dall’uso di modelli standard e percorsi guidati. Il professionista, alla conclusione del procedimento non potrà comunque avere la certezza dell’esito in tempo reale poiché la procedura non certifica la correttezza della pratica non essendo essa stessa, a monte, certificata. I vantaggi tuttavia, dell’utilizzo delle procedure on line e di una modulistica standardizzata farebbero ancora pendere la bilancia a favore dell’utilizzo delle procedure informatizzate.
Il Modello scalabile - Il terzo modello ė quello che potremmo descrivere come “scalabile ”. Questo particolare approccio tenta di risolve due problemi, 1) consentire agli enti l'inizio di un graduale processo di innovazione 2) creare un approccio analitico induttivo che induca il sistema ad auto accrescersi. Vale a dire che i dati in parte già precostituiti verranno indicizzati e resi compatibili con tutti i nuovi dati provenienti dalle istanze degli utenti stessi. I dati catastali, anagrafici, sulla vincolistica, sulla urbanistica generale ed attuativa, sulle regolamentazioni tecniche o amministrative, saranno continuamente aggiornati,con l'accrescersi delle istanze presentate secondo modelli organizzati per realizzare data base relazionali.
Un tale modello ha l'indubbio vantaggio di poter essere utilizzato anche in condizioni "disomogenee" e soprattutto ha il dato positivo che può crescere contemporaneamente alla crescita dell'utilizzo e aggiornassi in tempo reale rispondendo alle trasformazioni dell'ambiente. La certezza dell'esito delle pratiche aumenta con l'aumentare dell'utilizzo del sistema.
Politiche del lavoro - Tutto quanto toccherà sicuramente le problematiche legate al lavoro, e la difficile dinamica di accesso. Le difficoltà di collocazione di almeno due generazioni di architetti, nell'attuale mercato, rappresentano uno degli obiettivi di questo Consiglio nazionale e del sistema Ordinistico più in generale. L’aumento esponenziale degli ultimi anni dei laureati e degli iscritti agli ordini (negli ultimi dieci anni si è passati da 65.000 a circa 145.000, avendo quindi un buon 50% degli iscritti al di sotto dei 40 anni) e la radicale trasformazione del mercato, hanno incrinato il meccanismo-automatismo laurea + abilitazione = lavoro. Occorre, pertanto, procedere ad una analisi e mappatura delle “tipologie professionali” consolidatesi negli corso degli ultimi anni, a seguito della riforma della normativa sui lavori pubblici e sulla edilizia, del riordino dell’ordinamento degli Enti Locali e delle riforme universitarie e degli Albi Professionali, con particolare attenzione alle aree di occupazione ed i rapporti contrattuali conseguenti, nonché alle problematiche di accesso verso le nuove forme di lavoro e quelle consolidate nonché le possibili azioni di tutela.
E’ necessario tracciare un “profilo” della figura dell'architetto nel 3° millennio, cercando di recuperare la centralità della figura professionale nella diversità di condizioni lavorative, tematiche e contrattuali. La auspicata legge di riforma delle professioni potrebbe rappresentare l’obiettivo in funzione del quale individuare un canovaccio per lo sviluppo di quanto sopra. Il ruolo chiamato a svolgere, dagli architetti, all’interno delle molteplici tipologie lavorative necessita di strategie settoriali che possano, nel rispetto di tutela di principi generali, garantire una specifica azione nei confronti del mondo dei giovani, della libera professione, del contratto da lavoro dipendente, della ricerca e delle consulenze.


Potrebbe interessarti

18.07.2024 Ordine

Chiusura estiva uffici 2024

Durante il periodo estivo gli uffici dell'Ordine e della Fondazione saranno chiusi da lunedì 5 a venerdì 23 agosto compresi.

Scopri di più
18.07.2024 Dibattito Aperto

Stop al "Salva Milano": l'Ordine esprime sconcerto e chiede conferma sui tempi di discussione

In seguito alla battuta d’arresto del cosiddetto “Salva Milano”, che la città di Milano attendeva da mesi, protestano gli architetti milanesi che chiedevano chiarezza sulle vicende legate all'urbanistica dopo le inchieste della Procura. Dopo lo stop in Commissione Ambiente alla Camera e il ritiro degli emendamenti, il sottosegretario Alessandro Morelli ha garantito che il “Salva Milano” rientrerà nel decreto legge infrastrutture. E’ seguita una nota da parte dell’Ordine di Milano sul tema.

Scopri di più
15.07.2024 Dibattito Aperto

Dal confronto sul Salva Casa, una nuova richiesta di chiarezza delle procedure e delle norme: l’Ordine di Milano scrive al CNAPPC

Semplificazione, responsabilità della pubblica amministrazione, ruolo dei professionisti nella rigenerazione urbana, queste le parole chiave dell’incontro organizzato l’11 luglio 2024 dall’Ordine degli Architetti di Milano riguardo il nuovo provvedimento del Governo sulle questioni della semplificazione edilizia e urbanistica, il cosiddetto “Salva casa”. Sul tavolo la questione legata ai cambiamenti mirati ad alleggerire i processi di riqualificazione e quella volta alla valorizzazione economica degli immobili e delle unità immobiliari. Tanti gli ospiti della politica e delle professioni che hanno approfondito il testo e gli emendamenti in discussione, con un accento specifico sulla situazione milanese.

Scopri di più