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Commissione Paesaggio e Ordine degli Architetti

Dal 10.05.2010 al 30.05.2010

La Commissione del Paesaggio ha incontrato l’Ordine degli Architetti di Milano. Resoconto della serata svolta il 26 aprile 2010 presso l'Ordine

La Commissione del Paesaggio ha incontrato l’Ordine degli Architetti di Milano
26 aprile 2010
Ha moderato: Franco Raggi
Sono intervenuti: Pierluigi Nicolin, Paolo Mazzoleni, Patricia Viel, Aldo Castellano

Dopo il primo incontro dello scorso 22 febbraio, tenutosi presso l’Urban Center, la Commissione per il Paesaggio del Comune di Milano ha proseguito il dialogo con gli architetti chiedendo loro un feed back rispetto ai contenuti del “manifesto” che la Commissione stessa ha redatto.
Franco Raggi, vicepresidente dell’Ordine, dopo aver elogiato l’apertura della nuova Commissione verso il paesaggio, l’arredo urbano e la crescita della nostra città, rivolge subito una domanda molto attuale: come sta interagendo la Commissione con il Piano di Governo del Territorio?
Con un breve intervento Pierluigi Nicolin ci tiene a precisare che il ruolo della Commissione è quello di esprimere pareri – non giudizi - sui progetti presentati. Purtroppo però quando un progetto arriva all’esame della Commissione ha già percorso tutto l’iter autorizzativo, che si rileva quindi inutile in caso di parere negativo. La Commissione sta quindi cercando di incentivare l’opportunità dell’art. 112 del regolamento Edilizio che prevede il rilascio del parere preventivo. In questo modo la Commissione cerca di valorizzare le capacità ideative del progettista e non la sua capacità di ottenere autorizzazioni edilizie.
Paolo Mazzoleni definisce “tournèe” la serie di incontri che alcuni membri della Commissione stanno portando avanti dall’inizio dell’anno al fine di dialogare con tutti gli operatori, non solo architetti, ma anche geometri, ingegneri, tecnici comunali e imprese, al fine di lavorare unitamente per la crescita qualitativa della nostra città ed incentivando il più possibile i progetti che si aprono alla città stessa.
Mazzoleni afferma che, per la prima volta, la Commissione sta anche cercando di dialogare con i vari uffici del comune per avere un riscontro di quel lato della scrivania. Mazzoleni non sottovaluta il problema che si sta creando del difficile rapporto tra quantità e qualità visto che stiamo andando verso una vera e propria trasformazione della città incentivato dal Piano di Governo del Territorio.
Unico membro non progettista della Commissione, Aldo Castellano, docente di storia dell’architettura presso il Politecnico di Milano, riscontra una generale timidezza architettonica dei progetti che arrivano all’esame della Commissione spesso irriconoscibili rispetto all’idea iniziale a causa delle modifiche richieste dall’iter burocratico.
Per la Commissione, rileva Castellano, è molto importante il rapporto del nuovo manufatto architettonico con l’intorno mentre, da questo punto di vista, i progetti sono molto carenti: sono rari i progetti che danno riconoscibilità al paesaggio .
Patricia Viel, che si occupa degli interventi sui singoli edifici, dà un’indicazione molto importante ai progettisti: la Commissione cerca di capire cosa l’edificio progettato possa restituire alla città, guardando con sospetto ai progetti che non sembrano studiati.
A questo punto della serata si apre un interessante dibattito tra i presenti in sala e i membri della Commissione: c’è chi ringrazia un parere che gli ha fatto migliorare il progetto mentre altri trovano i pareri troppo vincolanti progettualmente e soprattutto si lamentano del potere assoluto della Commissione. Le risposte non tardano: l’amministrazione pubblica di Milano nominando questa Commissione ha fatto una scelta culturale che vuole difendere la città con i principi e non con le regole. La città, in questo periodo di disaffezione generale, ha bisogno di segni nuovi, soprattutto incentivando la sostituzione urbana, che obblighino a rifare la storia dell’architettura. La Commissione sta cercando il dialogo anche con i costruttori affinché la seguino puntando sulla qualità edilizia, anche a discapito di parte dei profitti. Il paesaggio è in movimento e non si può trattare con la conservazione.
Franco Raggi in chiusura di serata si rallegra perchè finalmente Milano ha una Commissione del paesaggio che parla di Architettura.


                                    Laura Truzzi


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