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Expo 2015: un'occasione

Dal 08.03.2010 al 08.03.2011

Expo 2015: un' occasione già persa o una sfida ancora aperta? Titolo impegnativo per un incontro organizzato dal gruppo consiliare PD dedicato allo stato di avanzamento lavori

Expo 2015: un' occasione già persa o una sfida ancora aperta?
Titolo impegnativo per  un incontro organizzato dalla segreteria provinciale PD dedicato allo stato di avanzamento lavori e che ha coinvolto alcune delle figure principali del dibattito in corso.


Aperti ma vigili. Secondo principi di trasparenza, condivisione delle regole, possibilmente uguali per tutti, e coinvolgimento trasversale delle realtà sociali sul territorio.
Così Pierfrancesco Maiorino, capo gruppo PD in Comune, ha aperto l’incontro presentando poi i relatori.

L’On. Luigi Vimercati ha sintetizzato quanto detto dal sottosegretario On. Castelli in Senato riguardo i finanziamenti statali delle opere infrastrutturali:
- Metropolitane: Linea 6 cancellata, 4 e 5 al limite dei tempi per la realizzazione entro il 2015, cancellati la linea 3 fino a Paullo e la 2 da Cologno a Vimenrcate.
- Alta Velocità: verso est, dopo Treviglio non si muove ancora nulla. Appena iniziati gli studi sul terzo valico Milano-Genova e Tagliata la linea FS per Malpensa/Fiera da Milano Centrale.
- Malpensa: nessun finanziamento al collegamento dei terminali 1 e 2. Che, con i tagli al 90% dei voli Alitalia spostatasi su Fiumicino, vede Easy jet come principale compagnia di linea, e sempre più lontana Lufthansa Italia.

Stefano Boeri, già membro della Consulta Architettonica che ha elaborato le linee guida del Masterplan, sottolinea come l’idea dell’Orto Botanico Planetario sia una grande opportunità, ancor di più se si disincentivano le colture estensive del mais oggi presenti a favore della biodiversità, riqualificando così natura e ambiente. Non più padiglioni ma istallazioni nazionali, un paesaggio con infrastrutture, esemplificate nelle grandi serre di Wales, Londra, Nebraska, Zurigo, Arizona, Graz e Cornwall.
Di fronte alla quantità di territorio bruciato col cemento negli ultimi 15 anni, si è pensato a qualcosa di inedito un paesaggio senza simulazioni. Il Parco agricolo innovativo se dopo il 2015 proseguirà la ricerca sull’alimentazione.
Altri siti della nostra città sarebbero stati migliori, e ricorda infine quanto sia ottuso anche dal punto di vista del mercato rincorrere quantità volumetriche, quando abbiamo già 900.000 mq di uffici vuoti e 80.000 appartamenti sfitti.
Anche il tema della Expo diffusa, discussa con il gruppo di Emilio Battisti, è risultato positivo al dibattito interno alla Consulta, trovando nel tema delle cascine il giusto interfaccia tra città e nuova cultura della sostenibilità.

Riguardo ai tempi, la progettazione è al passo: il 31 aprile il piano sarà presentato al BIE che ha 6 mesi per accettare o meno la candidatura. A suo avviso il gruppo di lavoro chiamato a tradurre le linee guida in masterplan sta facendo un buon lavoro.
Vede invece meno tempo a disposizione per le infrastrutture, fondamentali non essendo sostenibile accedere all’area con mezzi privati.
Per questo è necessario che si attivi la città tutta, le risorse economiche private, il parco sud che viene colta come realtà estranea deve invece entrare nel progetto rivalutandone il paesaggio. Qui il ritardo c’è ed è necessario recuperare il tempo perso.

Emilio Battisti racconta la storia del suo coinvolgimento riguardo la questione Expo, a partire dagli scambi di idee con Giorgio Galli, alle serate dell’Ordine degli Architetti sul dopo Expo in più città europee e gli inconvenienti documentati, fino alla petizione che con Paolo Deganello ha deciso di lanciare, che ha raccolto più di 1.400 adesioni di ampia trasversalità culturale.
Considera utile ricordare tre esperienze: le Expo di Chicago fine ‘800 e la Barcellona Olimpica, esempi in cui la riorganizzazione della città ha prevalso rispetto agli eventi; per altri aspetti l’Expo Svizzera dove tutto torna ai paesaggi originari.
Da tutti questi spunti, lo stimolo ad immaginare di sfruttare le risorse presenti sul territorio in termini di recupero sostenibile e di riqualificazione.
Stanca invece si è già detto non disponibile a finanziamenti esterni all’area.
L’incontro che ha avuto con l’ufficio tecnico preposto alla stesura del Masterplan, presieduto dal’ing. Gorini e l’arch. Gatto, ha sollevato perplessità sulle modifiche apportate al progetto della consulta, in cui a suo avviso aumenta il margine di costruito. Cosa significa comperare le aree perché così bancabili? È un approccio di cui bisogna spostare l’asse di riferimento, e per farlo è necessaria una mobilitazione di tutte le forze sociali e politiche.
Nel frattempo il laboratorio da lui presieduto è andato avanti nell’elaborazione di materiali di progetto, consultabili sul sito www.emiliobattisti.com, che ha ricevuto un finanziamento della Fondazione Cariplo per proseguire nei lavori.

Francesca Zajczyk, sociologa, propone i dati di alcune ricerche condotte su studenti della Bicocca. Ne è emersa una popolazione giovanile disinformata (7 su 10), pessimista, sia riguardo all’aumento del traffico che del costo della vita indotto da Expo, con una ricaduta a favore di categorie professionali consolidate e promessa di lavoro precario per loro.
È  dunque necessario compiere un salto di qualità nella valorizzazione dei talenti e scavalcare la logica nascere-crescere e puntare sul radicarsi.

Andrea Poggio di Lega Ambiente sottolinea come l’iniziativa della mostra da loro voluta 'Greenlife', in corso alla Triennale, fosse iniziata come percorso interno ad Expo per poi finire senza alcun incrocio. Se Expo è pretesto per il solito intervento periferico di scempio non ci deve interessare. Ma è dalle città che viene la risposta alla sostenibilità del futuro, attraverso modelli di stile di vita diversi.
Non vogliamo chiedere la cortesia di conoscere i progetti che si stanno elaborando, ma bisogna esigere che vi sia trasparenza e comunicazione per tutti.

Franco Mirabelli, dalla Regione, si dice pessimista per come Expo si stia delineando occasione per pochi. La stessa VIA per Expo è stata ora blindata escludendo terzi attori dal giudizio esclusivo degli organi regionali (vedi la recente LR 5/2010).

Il professor Giorgio Ferraresi ha spostato l’attenzione su chi coltiva. La città è nata nel triangolo Abbaziale e la storia del territorio è interna al suo uso. Il parco sud, che è il più grande parco agricolo europeo, oggetto di studi all'estero, è oggi oggetto di spartizioni. È allora necessario un tavolo di lavoro congiunto tra ricerca universitaria, operatori sociali e classe politica per sollevare tutte le energie sociali che vi gravitano intorno e che ancora non si sono messe in gioco.

Pina Eramo, presidente di Anabio, associazione che raccoglie 650 aziende agricole di Biologico, lamenta alcune affermazioni riguardo il modello agricolo padano, ponendo interessanti quesiti.
Perché, chiede, non dovrebbe andar bene l’estensivo? Per qualche ragione estetica? Forse ci si dimentica che è la coltivazione propria degli ultimi 700 anni, legata alle bonifiche ed alle condizioni inospitali in cui si è innestata. Non è dunque colpa di chi coltiva.
E soprattutto, come è possibile criminalizzare il mais di fronte allo scempio delle aree dismesse? Mais che ha impedito la mucca pazza in Italia, che permette una produzione di latte pari a 11 milioni di tonnellate.
Ma di quale agricoltura si sta chiedendo? Di terra madre? Di sussistenza? Ma chi la finanzia?
Il parco sud in 3 anni può tornare a regime agricolo: quanto ci vuole invece per rimettere in uso le tante aree dismesse?
Il consorzio agroturistico del Parco sud è passato da 29 a 60 addetti. Ma perché si chiede di essere come il Piemonte o il Veneto? La palude padana è da sempre estensiva.
Quesiti, penso, cui una risposta condivisa permetterebbe di comprendere in modo trasversale e partecipato la reale  portata del progetto proposto dalla Consulta.

Maria Berrini invita all’ottimismo. Hannover ha perso 2 anni ma poi ce l’ha fatta –ma son tedeschi.
Milano eredita una organizzazione capace che può mettere in campo numerose opportunità, anche riguardo i temi dell’efficienza energetica.

Davide Corridore, della commissione consiliare che si occupa di expo 2015, pone l’accento sulla crisi della classe dirigente di Milano. In 5 anni assisteremo al passaggio del vuoto immobiliare dal 5% al 14%. La clamorosa opportunità di marketing territoriale rappresentata da Expo va orientata affinché  non sia ex post. Necessita una visione lunga e con indirizzi economici, che oggi chi opera su expo non ha.

A chiudere l’incontro Roberto Cornelli, segretario provinciale PD e sindaco di Cormano. È necessario un dialogo di orientamento, oltre le posizioni culturali, proponendo ‘scintille di territori’ in cui sperimentare il progetto.


Francesco de Agostini

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