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La Commissione del Paesaggio incontra l’Ordine degli Architetti

Dal 17.02.2010 al 17.03.2010

Breve resoconto dell'incontro tra l'Ordine degli Architetti di Milano e la Commissione del Paesaggio del Comune di Milano di lunedì 22 febbraio all'Urban Center

Lunedì 22 febbraio, presso l’Urban Center Milano, la Commissione del Paesaggio del Comune di Milano ha avviato una serie di incontri con le forze che operano per la trasformazione della città.  La prima serata è stata dedicata all’Ordine degli Architetti e i Professionisti, che non si sono fatti attendere ed hanno risposto numerosissimi all’invito. Nella Milano che sta cambiando la governance del territorio, nella Milano del PGT e dell’Expo è evidente la voglia di confronto, di dialogo e, soprattutto, di partecipazione tra gli operatori. L’Assessore allo Sviluppo del Territorio Masseroli, che ha promosso ed introdotto questo primo incontro, esorta ad avviare una collaborazione costruttiva proprio in vista di queste nuove trasformazioni che segneranno la città per molto tempo.

Il Presidente della nuova Commissione del Paesaggio Pierluigi Nicolin esprime innanzitutto la sua preoccupazione per il livello molto basso della qualità dei progetti che vengono esaminati in commissione. Nei primi tre mesi di lavoro infatti la Commissione ha potuto constatare la qualità dei progetti e redigere, per coerenza di valutazione, delle linee guida ed orientamento generali che Nicolin espone ai presenti in sala.

La Commissione si è suddivisa in 4 sottocommissioni con ambiti diversi ma con due obbiettivi comuni: il primo è quello di valutare la costruzione e ricostruzione della città in modo da inserire la frammentazione degli interventi in un più complesso codice urbano. La città non è architettura e quindi sono ammesse anche architetture d’avanguardia. Il secondo obbiettivo è quello di stimolare progetti di qualità e decoro per una città più bella a carattere europeo, moderno e sostenibile. Novità di questa commissione è che vuol lasciare libera espressione alla creatività purchè sia di qualità.

Le quattro sottocommissioni si occupano in particolare di:

1 - Spazio pubblico per un riordino e riqualificazione della città

2 - Singoli edifici. Valutazione della qualità dell’edificio progettato e il suo inserimento nel contesto. Molta importanza all’attacco su strada (piani terra), agli spazi verdi come interconnessione con la città. Favorita la sostituzione edilizia.

3 – Complessi di più edifici. Elemento di valutazione importante sarà l’interconnessione con i quartieri urbani adiacenti. Bisogna creare più città, che è il contesto tipico dell’abitare italiano.

4 – Contesti storici. Partendo dal presupposto che la città non è architettura e lasciando alla Soprintendenza il giudizio sui vincoli in essere, le valutazioni della Commissione saranno di volta in volta circostanziate.

Questi in breve sono i criteri metodologici della Commissione che non mette opzioni stilistiche ma vede la città come un contenitore a lunga durata che può accogliere nel tempo diversi stili architettonici.

Daniela Volpi, Presidente dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Milano sottolinea l’importanza della qualità del progetto in quanto l’architettura è la storia degli spazi e della nostra società. La Volpi sostiene che certi scempi architettonici commessi in passato siano anche responsabilità della bassa qualità dei procedimenti che li hanno generati mentre per Fulvio Irace gli Ordini non possono chiamarsi fuori da quanto realizzato fin ora. Per Irace, Professore ordinario di Storia dell’Architettura, Politecnico di Milano, è molto positivo ciò che sta affermando Nicolin, a nome della Commissione, a proposito della città mentre trova un punto debole in ciò che dice sull’architettura perché, secondo lui, a Milano non c’è una cultura architettonica uniforme ma piuttosto una sorta di anarchia. Secondo Irace il tema della qualità è un terreno molto scivoloso dove inoltrasi in quanto non è comparabile ad un valore universale. Chiude Irace con una considerazione che fa riflettere: secondo lui la lotta che la Commissione dovrà combattere con la trasformazione della città sarà impari in quanto a Milano le grandi trasformazioni sono già avvenute in questi ultimi anni.

Marco Engel, vicepresidente dell’Ordine, chiarisce che oggi è specifico compito della neonata Commissione per il paesaggio, giudicare la qualità dell’architettura e, secondo lui, ci sono tre condizioni alla base dell’attività della Commissione perché questa possa funzionare:

- dichiarare metodi e limiti (cosa che il documento presentato stasera da Nicolin sta facendo)

- mantenere rapporti cristallini con i progettisti

- garantire un sistema di verifica dei criteri di giudizio per tappe o per fasi

Risponde Nicolin che la Commissione (composta da 11 architetti) non esprime giudizi ma pareri e, con questi, cerca di stimolare il miglioramento della qualità che attualmente è veramente bassissima. Fortunatamente i progetti presentati non vengono solo dagli architetti ma circa il 50% degli stessi sono ingegneri, periti, geometri ed altre figure professionali. Masseroli interviene invitando ciascuno a rimanere nel suo ruolo e ad esercitarlo per migliorare la qualità del progetto e della città. Stasera, dice, è solo l’inizio del dialogo e chiede un formale invito presso l’Ordine degli Architetti per organizzare altre serate di dibattito e pertecipazione. La Commissione per Masseroli è solo uno degli strumenti della governance del territorio.

Come Marco Engel, anche Franco Raggi, vicepresidente dell’Ordine, pone alla Commissione dei quesiti:

-    come intende avviare il dialogo preliminare con i progettisti. Il progetto che arriva in commissione è già ben definito e dover tornare indietro per un progettista significa aver sprecato parecchio tempo.

-    Come intende intervenire nei concorsi. E’ necessario, secondo Raggi che la Commissione sia coinvolta nella stesura dei bandi di concorso. Intervenire come membri di giuria è troppo tardi se il bando conteneva degli errori di valutazione.

-    considererà la città suburbana?

-    se e come intende instaurare un rapporto con la committenza.

Ad esemplificazione di quanto detto, Raggi presenta alcune immagini di recenti Piani di recupero urbano di Milano e altre immagini con progetti architettonici realizzati od in corso di realizzazione. Raggi chiede a Nicolin come la Commissione giudicherebbe tali progetti. La risposta è chiara: i planivolumetrici non sono ricevibili dalla Commissione e i progetti verrebbero valutati da tutti gli 11 membri.

Data l’ora già abbastanza tarda non c’è molto spazio per le domande del pubblico che sarebbero tantissime. Solo un piccolo spazio per qualcuno che chiede una webcam ai Consigli Comunali e trasparenza ai lavori della Commissione del Paesaggio e per qualcun altro che invita i professionisti ad approfittare di occasioni come questa serata per poter confrontarsi con l’amministrazione e dialogare con la stessa.


Laura Truzzi


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