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Serata sulle pratiche edilizie: gli architetti milanesi dov'erano?

Dal 01.12.2009 al 31.12.2009

Al convegno "Milano, Torino, Roma: tre amministrazioni a confronto", sono intervenuti pochissimi architetti milanesi. Un vero peccato...

Milano, Torino, Roma: tre amministrazioni a confronto
26 novembre 2009

Ha introdotto la serata: Daniela Volpi
Ha presentato: Marco Francesco Bianchi
Sono intervenuti: Riccardo Bedrone, Giancarlo Bianchi Jannetti, Antonello Fatello, Livio Mandrile, Amedeo Schiattarella, Massimiliano Spada

Nuova “trasferta” per la serata organizzata dall’Ordine che, per il grande numero di adesioni ricevute, è stata trasferita presso la sede dell’Unione del Commercio in corso Venezia. Peccato che, alle 120 iscrizioni al convegno abbiano fatto seguito solo 40 presenze, cosa che ha reso sia inutile la trasferta (e i relativi costi) e triste il dispiego di relatori qualificati di fronte ad una audience scarsa. Ecco il resoconto.

Giovedì 26 novembre, prendendo spunto da un sondaggio promosso dall’Ordine, sui principali problemi riscontrati dai professionisti nei rapporti con Amministrazione Comunale di Milano (Settore edilizia privata) la serata si prospettava molto dibattuta e non ha tradito le aspettative.

Daniela Volpi, presidente dell’Ordine ospitante, apre la serata mettendo subito sul tavolo alcuni che sono tra gli argomenti più scottanti dell’esercizio della professione: non solo i rapporti con le amministrazioni pubbliche ma anche le complicazioni normative e burocratiche. Da decenni si parla ormai della semplificazione come la curatrice di tutti i mali, ma effettivamente bisogna distinguere tra semplificazione burocratica e semplificazione normativa, dice la Volpi.
Anche la trasmissione Report in onda su RAI3, per la quale la Volpi esprime un pubblico ringraziamento, ha fatto conoscere ai cittadini le difficoltà che bisogna affrontare nel mondo dell’edilizia privata italiana; mentre la Legge Finanziaria, ora al dibattito alla Camera per il sì definitivo, eliminerà le pratiche autorizzative edilizie per le opere di manutenzione straordinaria. Il Presidente si chiede se ancora una volta non si sia preso il diavolo per le corna pensando che eliminando l’effetto delle problematiche si elimini anche la causa.
Proprio per capire se ci può essere una soluzione almeno per quanto riguarda i difficili rapporti con le amministrazioni pubbliche sono stati invitati alla serata i Presidenti degli Ordini di Torino e Roma e i Dirigenti dei rispettivi settori dell’edilizia privata.

Amedeo Schiattarella, presidente dell’Ordine di Roma, prende la parola ringraziando per l’opportunità di questa serata che lui stesso definisce “un laboratorio di riflessione sulla tecnicità e pratiche edilizie”. Ritenendo che gli Ordini debbano agire per il bene dell’intera comunità e non solo dei tecnici ad essi iscritti, l’Ordine di Roma sta lavorando da 4 anni e mezzo per semplificare le regole. Secondo Schiattarella la tecnicità deve essere espressa senza inutili complicazioni: è possibile la semplificazione senza eliminare le regole purchè queste siano chiare e semplici. Purtroppo in Italia non c’è la certezza del diritto.
Fortunatamente l’Ordine di Roma ha trovato collaborazione tra i dirigenti dell’amministrazione comunale e ha trovato un ottimo metodo per ottenere una radicale trasformazione del sistema burocratico delle pratiche edilizie; metodo che viene illustrato nei dettagli da Massimiliano Spada e che consiste sostanzialmente in un programma informatico che permette la semplice compilazione e presentazione delle pratiche edilizie. Mentre solitamente il professionista subisce il processo che le Amministrazioni mettono in atto, il programma prevede la concertazione per sperimentare e riorganizzare l’intero sistema che crea una scrivania virtuale per ogni professionista che interagisce con l’amministrazione pubblica.

L’altra voce del coro, l’Ing. Antonello Fatello (Direttore Generale della IIa Unità organizzativa Ufficio Permessi di Costruire del Comune di Roma) fa notare che le lungaggini comunali sono anche dovute ai PRG spesso illeggibili e di difficile interpretazione anche da parte dei tecnici interni. Fatello prega gli Ordini professionali che si facciano portavoce dell’esigenza di semplificazione dei Piani di Governo del Territorio in corso di redazione.
In ogni caso il comune di Roma sta puntando sulla partecipazione e concertazione organizzando incontri settimanali con i professionisti, rivedendo il regolamento edilizio comunale cercando di abbreviarlo, semplificando le procedure di presentazione dei progetti, cercando di uniformare e semplificare il pagamento degli oneri e, soprattutto, completando il processo di informatizzazione già in corso.

Insieme all’Ordine di Roma, anche quello di Torino sta lavorando per il nuovo programma per la semplificazione e informatizzazione, anche se il presidente Riccardo Bedrone trova altri ostacoli tipici del nostro paese: il potere è troppo frammentato (troppi i comuni italiani) con conseguente moltiplicazione delle diverse interpretazioni delle norme edilizie e soprattutto la contrattazione di ogni diritto con l’Amministrazione in assenza di certezze.

Dall’altra parte della scrivania torinese, Livio Mandrile, Dirigente del Settore Servizi per l’Edilizia e l’Urbanistica del Comune di Torino, dal quale è venuto un grosso lavoro sul back-office, è convinto che la semplificazione burocratica debba proprio venire dai Comuni in attesa della semplificazione normativa che deve venire dal governo centrale.
Il gran finale della serata è stato riservato all’intervento dell’architetto Giancarlo Bianchi Jannetti, Direttore del Settore Sportello Unico per l’Edilizia del Comune di Milano, atteso dai presenti in sala con numerosissime domande e malcelata insoddisfazione per le difficoltà che il professionista deve affrontare in ogni mercoledì milanese (gli uffici sono aperti, per mancanza di personale, solo il mercoledì per il ricevimento del pubblico).
Bianchi Jannetti presenta le novità che bollono in pentola: il Progetto Elisa - presentato al Ministero nel 2008 che renderà accessibile il fascicolo del fabbricato, il Progetto GIT - che raggrupperà tutti i poli catastali lombardi, un protocollo d’intesa con il notariato per agevolare gli accessi agli atti da parte direttamente del comune e il nuovo regolamento edilizio che dovrebbe, secondo il Direttore, essere redatto in formato informatico come ipertesto ad albero in modo da renderne più facile la lettura per oggetto.
Impossibile riassumere le tantissime domande dai colleghi presenti in sala che sostengono la scarsissima chiarezza di informazioni date ai professionisti, tenuti spesso all’oscuro di disposizioni interne che vengono arbitrariamente interpretate dai tecnici comunali, così come le Circolari interne che, invece di chiarire un metodo comune di intervento, rendono solo più complicato districarsi nei meandri del comune.
Bianchi Jannetti, nonostante l’ora tarda ormai giunta, risponde a tutte le domande e rassicura, o almeno tenta di rassicurare, gli architetti presenti che il comune si sta muovendo per una maggior chiarezza e collaborazione con loro: sta tentando di attribuire dei punteggi oggettivi per stabilire la qualifica di un intervento (se risanamento conservativo o ristrutturazione) in base alla quantità di lavorazioni, il nuovo regolamento edilizio prevederà il parere preventivo a pagamento i cui proventi andranno ad incentivare, con un sorta di pagamento a cottimo, i tecnici comunali che istruiranno le pratiche di questi pareri preventivi. Conclude inoltre giustificando le disposizioni interne (che sono rimaste non note solo per motivi di carattere legale essendo ancora coinvolto il TAR) e circolari che si trova costretto a redigere solo per cercare di uniformare le interpretazioni al regolamento edilizio da parte di tutti i sui tecnici e soprattutto, perché dai professionisti stessi nascono sempre nuove interpretazioni a cui è indispensabile porre dei freni.

Laura Truzzi

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