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Progettisti Associati Tecnarc – con Elisabetta Borgatti al nuovo Ospedale di Bergamo

Dal 14.07.2008 al 14.07.2009

Il nuovo ospedale di Bergamo: 150.000mq di superfici per 1.200 posti letto e oltre 200 milioni di costruzione, ovvero uno dei più grandi ospedali di nuova costruzione in Italia...


Il soprallugo di oggi è al nuovo ospedale di Bergamo: 150.000mq di superfici per 1.200 posti letto e oltre 200 milioni di costruzione, ovvero uno dei più grandi ospedali di nuova costruzione in Italia.

Ad accompagnarmi l’architetto Elisabetta Borgatti, dello studio Progettisti Associati Tecnarc con cui, fedeli ai principi della progettazione integrata, sono da anni impegnati nella razionalizzazione dell’uso dell’energia negli edifici e dell’ impiantistica ad elevata complessità tecnologica.
Avvalendosi di tali competenze, hanno fatto parte del folto gruppo di progettazione -ETS, Bergamo; MMAR, Roma; Progettisti Associati Tecnarc, Milano; SCAU, Parigi; Studio Traversi, Bergamo- di questa sterminata struttura, il cui capogruppo è Aymeric Zublena - SCAU di Parigi, con cui hanno partecipato e vinto in secondo grado il concorso bandito nel 2001 dalla Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo.

Il cantiere si trova in una area a sud ovest della città, con una magnifica vista sui colli.
Per questo, ma soprattutto per ottimizzare i percorsi tra le parti funzionali, tema nevralgico del concorso data la dimensione dell’intervento, si costruisce secondo uno schema ‘a ragno’ in cui una enorme piastra interna, sviluppata su 3 piani, contenente le diverse funzioni operative di diagnosi e cura, è circondata da 7 corpi diciamo a torre –palazzine di 5 piani fuori terra-, dedicate alla degenza e appunto provviste di ampie vetrate affacciate sul paesaggio, ulteriormente arricchito dal progetto del verde limitrofo e di pertinenza.
Terzo elemento cardine del progetto è lo spazio di ‘intercapedine’ tra torri/degenze e piastra, che costituisce, su tre lati, la ‘rue hôspitalier’ pubblica e coperta a tutt’altezza –ovvero i 3 piani della piastra- e che in corrispondenza delle torri è scavalcata dai collegamenti aerei ai diversi piani che connettono direttamente degenze ed ambulatori. In questo modo la distribuzione pubblica non si incrocia con quella interna, ottimizzando i percorsi di entrambi.

Il nostro tour, tanto per dare una misura, lo facciamo in macchina.
L’ospedale copre l’intera fascia dei dipartimenti di specializzazione sanitaria, e sostituirà l’obsoleto ospedale cittadino che verrà a poco a poco dismesso. Ciò significa che alcune parti diverranno operative prima di altre in modo da permettere un graduale spostamento delle diverse e spesso sofisticate attrezzature.

Lo studio Progettisti Associati Tecnarc, sotto l’aspetto architettonico ha curato in particolare l’area di Pronto Soccorso, oltre al padiglione ristorante, mensa, cucina e attrezzature di servizio.
Poiché dicevamo cultori della progettazione integrata, il loro contributo è legato proprio alle funzioni che incrociano strettamente lo spazio con l’impiantistica complessa, di cui l’ing. Cesare Taddia, fondatore dello studio, è anche docente presso il Politecnico di Milano.

Entriamo in auto da un angolo che si inserisce sulla ‘rue’ dopo aver superato l’ondivaga struttura del centro congressi, ancora allo stato di rustico.
La rue, che sarà coperta in vetro, ha la struttura in tiranti e puntoni in corso di posa: da essa mi pare piuttosto eloquente l’attenzione alla qualità architettonica dell’intervento. Di questo –della scatola, dice il dott. Squicciarini di ETS che ci accompagna in qualità di direttore dei lavori delle strutture- si occupa unicamente l’arch. Zublena di Parigi.
I materiali del resto mi appaiono netti, e pur trovandoci in contesto ex agricolo, urbani ed attuali: facciate continue in lastre di alluminio forato per le degenze, sostituito da grandi lastre di conglomerato scuro (forse è nero?) per i blocchi di distribuzione, svasati verso la piazza. Gli affacci del blocco centrale sono invece tutti in vetro, spesso serigrafato.
La struttura invece, subordinata alle rigide prescrizioni dell’antisismica, è in pilastri gettati in opera con camicia prefabbricata in acciaio e solai in getto. Anche per questo, penso, i vigili del fuoco hanno imposto una strada di attraversamento dell’intera piastra –non proprio uno scherzo- di dimensioni fruibili con mezzi cisterna propri.

Saliamo, rimanendo nel blocco di testata che sarà dedicato al Pronto Soccorso. Mi mostrano le imponenti strutture di tamponamento degli interrati che conterranno i preziosi macchinari di medicina nucleare, una piastra di c.a. di oltre un metro di sezione fuori terra.
Gli impianti in fase di avanzata stesura, le suddivisioni a tuttaltezza e di compartimentazione in carton gesso, facciate in alluminio già in posa con tanto di vetro, insomma come abbiamo visto già in altri cantieri di questo cabotaggio l’integrazione delle diverse lavorazioni è di stanza.

Ma solo in copertura, dove ancora è in allestimento il manto in alluminio, si riesce a cogliere la complessiva estensione, di cui circolando internamente invece si perde percezione: nella foto panoramica qui affianco si riescono a vedere 5 gru, e manca tutto il lato alle mie spalle…

A conclusione del nostro giro, in baracca osservo le foto aeree della sequenza dei lavori, iniziati nel 2006, immaginando ancora quanto vi sia da fare, ma di fronte a queste immagini sembra che niente sia impossibile.
Del resto siamo solo alla quarta variante, mi dice Elisabetta un poco contrariata, ma si sta già parlando degli arredi che, al solito, buoni ultimi rischiano di dover essere integrati con elementi della vecchia struttura… ma forse è una risorsa che non dovrebbe essere esclusa, anzi: indice di sostenibilità.
o no?

Francesco de Agostini

 

Nuovo Ospedale città di Bergamo ‘Giovanni XXIII’, 2001-2009
150.000 mq slp
località La Trucca, Bergamo

ATI
Progetto architettonico: MM.AR Roma, Progettisti Associati Tecnarc, Milano; SCAU s.a., Parigi, Studio Traversi, Bergamo;
Progetto strutture: E.T.S. s.p.a. Villa d’Almè (BG)
Progetto impianti: Progettisti Associati Tecnarc srl, Milano; Steam srl, Padova
Committente: Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo

Per Progettisti Associati Tecnarc:
Staff di progettazione: arch. Andrea Taddia arch. Elisabetta Borgatti, ing. Cesare Taddia, , ing. Stefano Baroni, p.i. Alessandro Consoni
Staff di direzione lavori: ing. Roberto Taddia, p.i. franco Saresin, ing. Andrea Zucchetti; p.i. Daniele Cerri, arch. Andrea Taddia, arch. Elisabetta Borgatti.

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