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L'architettura slovena contemporanea e le sue radici

Dal 01.01.2008 al 31.12.2008

Un'interessante serata di architettura, il 24 Aprile 08, dedicata all'architettura slovena contemporanea. Ospite: Andrej Hrausky, Direttore della DESSA architectural Gallery a Ljubljana.

La serata del 24 Aprile ha voluto aprire una finestra sul panorama dell’architettura contemporanea della Slovena, piccolo Paese crocevia tra l’est e l’ovest europeo. Grazie alla presentazione di Majda Cajnko e Andrej Hrausky abbiamo potuto conoscere l’attività dei giovani architetti sloveni che si contraddistinguono per un profondo senso di responsabilità culturale e per la voglia di recuperare terreno nei confronti degli altri Stati Membri dell’Unione Europea.


La serata è iniziata con una carrellata di esposizioni e conferenze, curate da Canjko con Hrausky, in giro per il mondo a dimostrazione del crescente interesse per l’architettura slovena poi Hrausky inzia simpaticamente la sua presentazione con una cartina geografica per mostrare la localizzazione della Slovenia per chi ancora non si orientasse nella nuova Europa.

Un’ora di immagini scorre veloce tra le origini barocche di Lubiana, dove gli architetti italiani hanno avuto un ruolo molto importante, il terremoto del 1895, le prime influenze dello stile della Secessione nei primi del novecento fino allo stile Bauhaus che ebbe molta fortuna a partire dagli anni trenta.

Prima della seconda guerra mondiale ci sono stati sette giovani architetti Sloveni che hanno avuto l’opportunità’ di lavorare da Le Corbusier a Parigi. Il loro contributo si è sentito solo dopo la guerra. Il più importante di loro è stato Edvard Ravnikar (1907-1993), uno studente di Pleènik che sarebbe divenuto la figura centrale della Facoltà di Architettura di Lubiana, ispirato da Pleènik e dall'architettura scandinava, in particolare da Alvar Aalto. Nonostante i soggiorni all'estero, la maggior parte di questi giovani architetti è rientrato in Slovenia, monopolizzando la scena architettonica e vincendo diversi concorsi importanti, importando in Slovenia una nuova interpretazione dei dettagli dell’architettura internazionale.

Oggi in Slovenia, Paese dall’economia crescente, la produzione architettonica si e’ sviluppata con grande ottimismo, riflessione e notevole qualità come ci dimostrano le immagini che continuano a scorrere sullo schermo. Il mantenimento dell’identità’ delle città, dei paesi rurali e del paesaggio sono al momento temi di grande interesse ed ai giovani architetti vengono affidati importanti incarichi, spesso attraverso procedure concorsuali.

Chiude la serata Antonio Borghi: è straordinario l’apporto all’architettura contemporanea di un Paese così piccolo (tutta la Slovenia conta 2.000.000 di abitanti e Lubiana 300.000) dove ciò che sta avvenendo è sicuramente di rilevanza europea.

Laura Truzzi


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