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Consalez Rossi Architetti Associati – AbitareMilano1: via Civitavecchia

Dal 01.01.2008 al 31.12.2008

Il sopralluogo di oggi è ad un cantiere frutto del Concorso indetto dal Comune di Milano nel 2005  “AbitareMilano1”.  Si è trattato di un processo virtuoso, direi inedito nella recente storia del Amministrazione milanese, che ha visto non solo l’affidamento immediato allo studio dei due architetti, ma anche l’avvicendarsi delle diverse fasi di elaborazione con l’ambizioso obiettivo di completare le costruzioni entro il 2008.
È  un intervento di edilizia sociale finanziato dal Comune –proventi della cessione aem- e Regione, all’interno del Programma straordinario per l’emergenza abitativa.  L’operazione Abitare Milano 1 e 2, ha come oggetto 8 interventi complessivi. Di questi 3 sono a buon punto, ovvero completati nelle strutture e tamponamenti ed uno un poco in ritardo,  in fase di getto delle fondazioni, per oltre 100.000mq di residenza. Dei 4 interventi del second0 ciclo invece sono in corso le gare di appalto per l’affidamento dei lavori, per altrettante metrature.

L’esperienza è stata forte, e soprattutto inaspettata, mi raccontano Lorenzo Consalez e Marcello Rossi, entrambi in cantiere. In pochi mesi, tra luglio e dicembre 2005, consegna sia del definitivo che dell’esecutivo. La direzione dei lavori è a carico del Ufficio Tecnico Comunale, che si avvale di uffici operativi dedicati e subappaltati a società esterna. Anche le imprese stanno lavorando sodo e bene.  Una occasione importante dunque, che ha permesso allo studio di questi quarantenni un salto di scala che non sempre arriva, ma anche un ottimo segnale per chi fa concorsi considerando tale attività,  secondo alcuni con ingenuità, forma privilegiata di promozione ad un ordine superiore per la propria attività. 
Il bando di concorso conteneva di fatto, oltre al programma di edilizia residenziale, suddiviso nelle canoniche pezzature di alloggi della residenza sociale(40/60/90), il tema dell’accesso al parco. Da qui l’idea di un centro sportivo di supporto alle attività ricreative che vi si svolgono –dai progettisti chiamato ‘Casa dell’acqua’, che da suggestione di concorso, è anch’essa diventata realtà del programma. 

Proprio da qui partiamo nella nostro sopralluogo dei diversi elementi che compongono questo progetto d’area urbana. Elementi che sono stati trattati come temi ben distinti tra loro.  Complessivamente si tratta di  “un edificio quasi portoghese, più edifici a blocco trattati come ‘vagoni’ sovrapposti di tipi residenziali frammisti a verde ‘verticale’ e una sorta di torre tradizionale milanese, disegnata dai prospetti, alla Caccia Dominioni o Asnago e Vender, per capirci” dice Consalez, oltre che naturalmente il disegno del suolo, per metà a prato e per metà in cemento a segnare l’accesso al parco dalla fermata della metropolitana, ribattezzata dal progetto –Crescenzago/Parco Lambro.

In effetti l’edificio ad un piano, con copertura in parte attrezzata ed accessibile dall’area del cafe, che a sua volta affaccia sul Parco Lambro, appare ‘portoghese’ nella sua lineare e quieta intersezione degli spazi aperti. Un grande patio scavato a dar luce alla piscina collocata al piano interrato, il fronte di accesso dal parco al confine con il lotto, completamente vetrato, fino appunto alla copertura attrezzata ed in parte verde fanno di questa apparente piastra un edificio di fatto su 4 livelli.

Proseguiamo entrando in uno dei  tre blocchi residenziali in linea.  Su cinque piani, sono la composizione di un abaco di 11 tipi tra loro diversamente incastonati ai diversi livelli, che danno luogo con la loro articolazione a spazi/logge d’uso comune su doppia altezza ed accessibili dalla spina centrale di distribuzione, aperta a sua volta anche alle due estremità. Si tratta di vere e proprie stanze all’aperto che, assieme alla copertura attrezzata e in parte a verde, costituiscono una risorsa per i residenti e immaginiamo soprattutto per i loro bambini. Si auspica in questo modo una forma di socializzazione che induca la manutenzione del verde dello spazio collettivo. Una bella scommessa, che per altro accomuna diversi degli interventi residenziali che in questa rubrica abbiamo avuto occasione di  commentare.

Tale gioco di incastonamento di spazi a verde a doppia altezza, ma con minor articolazione dei tipi interni, avviene anche nell’edificio a torre,  sapientemente composto da due volumi quadri ed ‘un peduncolo’ –Consalez cita la Norman Fisher House di Kahn, tanto per intenderci- proponendo però solo in copertura il verde condominiale. Ai diversi piani invece, le stanze all’aperto sono questa volta d’uso privato.

Infine il parterre, dove in una sorta di ‘jin e jang’ –sempre Consalez- tra prato e pavimentazione artificiale in lastre di cemento prefabbricato, segnalano senza soluzione di continuità l’attraversamento al parco e la zona pedonale più propriamente condominiale. Sotto tale enorme piastra, i locali di servizio alla residenza destinati a cantine e box, il cui accesso è totalmente distinto da quello principale pedonale.

Il cantiere, come abbiamo detto, volge ora alla fase finale, di finitura, avendo come abbiamo detto l'obiettivo di chiudere entro l'anno. Si tratta di un momento determinante per la selezione dei materiali cui i progettisti, pur attraverso la sola direzione artistica, tengono giustamente a voler pesare molto.  Auguriamoci che le scelte di progetto siano rispettate, poiché serramenti in legno, pietra composta e cemento prefabbricato sono materiali delicati da controllare pesando con solo la direzione artistica.

Francesco de Agostini

 per consultare le puntate precedenti

 

Concorso Abitare Milano 1, 2005
Edilizia a canone sociale, Comune di Milano e Regione Lombardia 2005/8
Edifici Residenziali e Ricreativo, via Civitavecchia – Milano

Progetto architettonico:
Consalez Rossi architetti associati
Lorenzo Consalez
Marcello Rossi
Francesca Peruzzotti
Andrea Starr Stabile

Saverino Vudafieri architetti associati
Claudio Saverino
Tiziano Vudafieri

Collaboratori:
Alberto Belli
Prisco Ferrara
Chiara Fiore
Elena Gelmetti
Enrico Scaramellini
Daria Trovato
Camilla Vecchi

Progetto strutture:
ORPE srl   Ing. Orlandini

Impianti meccanici:
DIGIERRE3

Impianti elettrici:
Radaelli  associati

Impresa :
Impresa Fantin Costruzioni
Impresa ICG

 

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