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Ospedale "ospitale" e spaventosamente bello

Dal 01.01.2008 al 31.12.2008

Raul Pantaleo, si presenta quale anima della Tam Associati, struttura aperta e partecipativa dedita principalmente, tra Venezia e Parigi, a progetti di architettura, grafica ed editoria del settore no profit. Comincia la sua presentazione del Centro Salam di Cardiochirurgia a Khartoum, con la promessa di concludere tutto in meno di un’ora.


La promessa viene mantenuta, ma l’interesse dei molti intervenuti, il dibattito moderato da Camillo Magni di Architetti senza frontiere ed Emilio Caravatti di Africa Bougou dilateranno i tempi della serata che si concluderà dopo la mezzanotte.


La decisione di intervenire in Sudan è stata presa da Emergency dopo una missione valutativa nel giugno 2003, su invito del Ministero della Sanità.

In Africa le malattie reumatiche come un semplice streptococco (banalizzando, tonsilliti non curate) portano a complicazioni cardiache che danneggiano irreparabilmente il cuore di giovani al di sotto dei 18 anni. Gli ospedali offrono cure a prezzi inaccessibili alla popolazione locale, che spesso si indebita pesantemente per salvare un caro. Da qui la decisione di Emergency di stanziare 6 milioni di Euro per costruire un ospedale dedicato a queste malattie, in cui poter curare la popolazione locale gratuitamente.


Il primo schizzo dell’ospedale lo abbozza proprio Gino Strada, chirurgo di guerra e anima di Emergency, che desidera lanciare una sfida, per dare una risposta gratuita e di alto livello a questa emergenza sanitaria. Si vuole creare una case history di successo, un progetto di eccellenza, un ospedale con le più aggiornate tecnologie, ma non solo. La richiesta e’ quella di costruire un ospedale spaventosamente bello, che soddisfi il diritto alla salute - con tecnologie mediche all’avanguardia - il diritto all’ambiente – con il prosperare del verde e la climatizzazione ideale e il diritto al bello.

Per Emergency l’ospedale deve essere innanzitutto ospitale, luogo che accoglie, oasi in mezzo a un deserto fisico e giuridico. Non necessariamente il bello costa di più, ma il suo valore non e’ accessorio. Un architetto deve essere il garante di questa bellezza.


Il progetto si svolge secondo un approccio sostenibile, sia per la reciprocità e la partecipazione delle risorse umane presenti sul territorio, sia per la sostenibilità ambientale volta a lasciare al Sudan un manufatto a bassa manutenzione e di lunga durata. L’edificio viene costruito con murature isolanti, frangisole di corda intrecciata prese in prestito dall’architettura tradizionale e posto su un piano interrato dedicato all’impianto di depurazione dell’aria.

Colore, acqua, verde (preesistente e piantumato ad hoc) e spazi di accoglienza particolari come la sala di meditazione, completano i requisiti di questo ospedale che diventa da subito oggetto di studio ammirato degli studenti delle scuole di architettura locali.


Questa serata conclude il ciclo Esperienze di Architettura in Africa che ha portato al nostro Ordine una ventata di temi di grande intensità e un dibattito acceso su valori che vanno al di là della semplice professione dell’architetto.

 

Susanna Conte 

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