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Nel deserto la città che non inquina

Dal 01.01.2008 al 31.12.2008

Nel deserto la città che non inquina. Zero smog Auto magnetiche e tetti solari. L'anidride carbonica verrà scaricata nel sottosuolo. Il progetto Si chiamerà Masdar, che significa «fonte».

LONDRA — È un piano di ingegneria e architettura da mille e una notte e 15 miliardi di dollari. O meglio, di petrodollari, visto che i fondi vengono da Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti, quinta potenza petrolifera della terra, con riserve di greggio per 150 anni. E qui viene il problema: i felici sudditi dello sceicco sono «responsabili» della maggior quantità di gas serra emessa procapite al mondo. Così il principe ereditario Mohammad ben Zayed Al-Nahyane ha deciso di dotare il suo Paese del più grande impianto a idrogeno del pianeta, di produrre energia rinnovabile e di costruire la prima città ecosostenibile. Il progetto per la città verde è stato affidato all'architetto britannico Norman Foster. Il sito scelto è inospitale: sette chilometri quadrati di deserto dove il sole fa salire la temperatura a 50 gradi, non c'è acqua, né terreno coltivabile, solo giacimenti di petrolio. Nome Masdar, che in arabo significa «fonte». Lord Foster ha disegnato un agglomerato urbano per 50 mila abitanti e ha annunciato con orgoglio visionario: «Quello che faremo qui sfiderà le concezioni convenzionali dell'urbanistica e sarà un esempio per il futuro».

Ma tanto per cominciare, lo studio Foster and Partners ha guardato indietro nella storia per vedere come gli insediamenti umani avevano sfidato condizioni ambientali così estreme. Masdar sarà circondata da un muro, come le antiche città che dovevano difendersi dal nemico: la cinta la proteggerà dal vento caldo e dal rumore del vicino aeroporto di Abu Dhabi. E poi le case saranno raggruppate e addossate come in una casbah, orientate in modo di dare il massimo equilibrio tra luce e ombra, dominate da torri che cattureranno le brezze e sputeranno fuori l'aria surriscaldata. La maggior parte delle strade non sarà più larga di tre metri e si spezzerà dopo settanta, per creare un microclima antiumidità e far muovere l'aria. Questa è stata la parte più semplice del disegno.

Per approvvigionare di energia i cantieri dei lavori, che cominceranno l'anno prossimo e dovrebbero essere conclusi entro il 2012, è stata studiata una grande centrale solare. E l'80 per cento della superficie dei tetti degli edifici (nessuno più alto di cinque piani) sarà equipaggiata con pannelli solari. L'idea è di utilizzare solo energia rinnovabile e pulita prodotta in città: fotovoltaica, solare, eolica e ottenuta con il riciclaggio dei rifiuti. Il 99 per cento degli scarti urbani sarà riciclato. L'elettricità prodotta dal sole alimenterà anche un desalinatore per l'acqua potabile e gli scarichi irrigheranno i campi intorno alla città.

Non sono previste automobili private a Masdar: una rete di metropolitana leggera trasporterà i cittadini verso Abu Dhabi e per gli spostamenti interni ci sarà un sistema di «moduli personalizzati senza conducente » che correranno su binari o corsie magnetizzate. La promessa è che i pedoni masdariani avranno sempre la possibilità di salire su un mezzo pubblico non inquinante nel raggio di 200 metri. «Pensate a degli ascensori che si muovono in orizzontale: il passeggero indica dove vuole andare e il modulo esegue», spiegano gli architetti.

Il CO2 emesso da Masdar sarà «seppellito» nel sottosuolo e potrebbe essere impiegato anche per il sistema di pompaggio degli idrocarburi. La città a zero emissioni di CO2 fa parte del piano ecosostenibile della Abu Dhabi Future Energy Company. E ha avuto la benedizione del Wwf: «Masdar sarà la capitale globale della rivoluzione dell'energia rinnovabile », ha detto Jean-Paul Jeanrenaud, direttore dell'iniziativa One Planet Living dell'organizzazione per la conservazione della natura. Al progetto partecipa con un 15 per cento di investimenti la BP britannica. Per questo ieri al lancio di Masdar è andato anche il principe Andrea, che è ambasciatore itinerante degli interessi commerciali del Regno. Il fratello Carlo, erede al trono, si è presentato sotto forma di «ologramma reale»: ha tenuto una videoconferenza tridimensionale senza spostarsi da Londra, per non viaggiare con un jet inquinante.

50.000 gli abitanti che vivranno nella città di Masdar, che si estenderà nel deserto per sette chilometri quadrati

Il sito scelto è inospitale: temperatura a 50 gradi, non c'è acqua, né terreno coltivabile. Solo petrolio.


Guido Santevecchi


Corriere della Sera 22Gennaio 2008

 

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