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Ex Municipio e piazza di Segrate

Anno: 1963 - 1967

Località: Segrate, Centro

Indirizzo: via XXV Aprile, Segrate

Destinazione d'uso: Centri Civici

Progettista: Guido Canella, Aldo Rossi

Ex Municipio e piazza di Segrate

Il Municipio di Segrate (1963 – 1966), rappresenta una delle opere civili più conosciute di Guido Canella nell’hinterland urbano1, che a seguito del suo riuso funzionale a Centro civico ha subito alcuni discussi interventi di ristrutturazione che ne hanno modificato l’uso e i caratteri2. Un Municipio-acropoli, sopraelevato rispetto alla strada, con una scalinata, rampe e ripe verdi ai lati, che nel linguaggio architettonico esprime plasticamente l’eclettismo brutalista - fra storicismo e modernità - del suo autore, attraverso una monumentalità colta e ricca di citazioni. Un edificio complesso, planimetricamente e morfologicamente, con piani e volumi a incastro che ruotano attorno al nucleo centrale distributivo, che si sviluppa su tre piani, segnati da marcapiano aggettanti a gola rovescia. Il progetto tende a integrare forme geometriche pure a differenti funzionalità: un cilindro (la biblioteca, con sotto deposito dei libri e sopra spazio espositivo); un trapezio (salone sportelli, con sottostante archivio e soprastante sala consiliare); un ventaglio (gli uffici assistenziali, sempre su tre livelli); un rettangolo (il fronte est principale, degli uffici di rappresentanza, con sotto i depositi, la centrale termica e i garages; e sopra gli uffici tecnici). Un’articolazione e una ricchezza volumetrica che si riverberano anche sul sistema distributivo: l’ingresso non avviene dal fronte e all’edificio si accede attraverso rampe e passarelle che lo aggirano, avvolgendolo in una promenade architecturale. Il prospetto frontale era in campate di vetro scandite da colonne a doppia altezza e tamponamento in pannelli prefabbricati semicilindrici, sempre in cemento: le pareti erano originariamente caratterizzate da differenti composizioni degli elementi prefabbricati (u – glass alternati con vetrate apribili). La struttura è in cemento armato a vista, con solai in laterizio e cemento armato gettati in opera.  Al Municipio è integrata la Piazza e la fontana (1965 – 1967, Monumento ai Partigiani) di Aldo Rossi, un’architettura – icona come molte opere del maestro milanese3. La piazza – monumento, lastricata in cubetti di porfido, si compone di una fontana e di un podio – fondale, che sale sul fondo con un’ampia gradinata. Il confine dei gradoni è rappresentato dal verde (un prato alberato) e da tre cilindri/tronchi di colonne. La fontana4 è un trilite (parallelepipedo, triangolo, cilindro): una scala di cemento a rampa unica è ordita tra due muri, rivolta verso la parte centrale, che contiene inoltre l’impiantistica; la trave vuota a sezione triangolare, all’interno della quale scorre l’acqua, è appoggiata da una parte sulla scala e dal lato della strada sul cilindro (nel rapporto diametro/altezza 1/1,5): una lunga vasca rettangolare incassata e parallela alla strada ne accoglie l’acqua. Il muro che chiudeva la piazza verso il Municipio non è mai stato completato, ma il rapporto è mediato da cinque rocchi di colonne.

 

Piergiorgio Vitillo


 

[1] Guido Canella (1931 – 2009), allievo di Ernesto Nathan Rogers e Giuseppe Samonà, è stato uno dei protagonisti più originali dell’architettura italiana del Dopoguerra, affiancando la pratica di architetto alla ricerca e all’insegnamento universitario. Oltre a quello di Segrate, il Centro civico, Municipio e Scuole a Pieve Emanuele (1971-1978) e il Centro civico di Pioltello (1976 - 1980).

[2] Il progetto originario (1963 – 1966), di Guido Canella, Michele Achilli, Daniele Brigidini, Laura Lazzari (1963 – 1966), tutti allievi di Rogers, Premio nazionale IN/ARCH 1969, vincolato nel 2011 dalla Sovrintendenza, è stato oggetto da interventi di ristrutturazione che ne hanno modificato gli aspetti funzionali ma anche architettonici: un appello firmato da diverse intellettuali (2015) rileva che: “(…) recenti lavori di ristrutturazione per la ridestinazione del Municipio a Centro culturale e sociale per le arti, costituiscono una grave alterazione dell’opera originaria, soprattutto per quanto riguarda il trattamento dei fronti in cemento faccia a vista, i serramenti, le coperture, le sistemazioni esterne”. In particolare, il cemento a vista è stato sostituito con un intonaco bianco e gli infissi originali di vetro a strisce sono ora neri e ispessiti.

[4] Aldo Rossi (1931 - 1997), architetto - designer le cui opere, che fondono sapientemente teoria e pratica, ne fanno il Maestro indiscusso della fine del Novecento e l’architetto italiano più conosciuto nel Mondo, nonché primo italiano a vincere il Premio Pritzker (1990).

[5] Il restauro della Fontana monumentale e completamento del progetto di Aldo Rossi originale per la piazza del Municipio di Segrate è di Nicola Braghieri, associato a Gianni Braghieri (1999).