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Fabbrica Trattori Vender

Anno: 1940 - 1940

Località: Cusano Milanino, Centro

Indirizzo: Via Manzoni

Destinazione d'uso: Edifici per l'industria

Progettista: M. Asnago, C. Vender

 

Lo stabilimento Vender viene edificato nel 1942 a Cusano Milanino, per la produzione bellica di trattori e cingolati. La fabbrica si compone di due edifici paralleli ad andamento longitudinale, separati da una corte interna: l’edificio principale contiene l’area produttiva, il magazzino e gli uffici; l’altro volume è destinato ai servizi sociali, ossia spogliatoi, mensa, locali assembleari e infermeria. La forma irregolare del vasto fabbricato destinato alla produzione ricalca la conformazione del lotto, massimizzandone l’utilizzo. Il piano terreno della testata verso la strada è occupato da magazzini; al secondo livello sono collocati gli uffici, separati dall’area produttiva tramite una terrazza-patio di forma allungata.Grandi lucernari rivolti a nord, ricavati nelle volte a botte ribassate della copertura, illuminano il grande spazio interno. Le aperture sulla facciata sud della zona di produzione sono rade ed irregolarmente distribuite, mentre lungo il fronte dell’area uffici il vuoto prevale sul pieno.

 

Il prospetto interno alla corte è molto più aperto e traforato: due fasce di finestrature allineate a bandiera mettono in comunicazione gli spazi del lavoro con il cortile; un’ampia vetrata a doppia altezza sottolinea la posizione dell’ingresso e del corpo scala, illuminato anche da un lucernario parallelepipedo che sporge dalla copertura; un bow-window si protende dal filo della facciata all’interno della corte, rompendo l’uniformità del fronte. Il volume destinato ai servizi sociali, posizionato sul lato nord del lotto, è un corpo di forma allungata, anch’esso dotato di grandi aperture concentrate sul fronte meridionale che affaccia sulla corte. La fascia alta di finestrature, disposte ad interasse variabile, è interrotta in corrispondenza del refettorio per lasciare spazio ad una parete vetrata a tutta altezza, intelaiata con profili in ferro. Asnago e Vender si occupano del disegno di gran parte del mobilio, in particolare tavoli da riunione e scrivanie, reinterpretando il modello di tavolo presentato in occasione della Triennale del 1936.

 

Gli architetti combinano la necessaria semplicità dell’impostazione volumetrica degli edifici industriali con un’attenta e sofisticata composizione delle facciate, determinata dalla disposizione delle aperture. Ad ognuna delle funzioni che si affacciano alla corte centrale corrisponde un diverso trattamento del fronte, definito prestando grande attenzione alle esigenze dei lavoratori. Diverse sono anche le soluzioni per sfruttare la luce zenitale: lucernari a shed nella fabbrica, parallelepipedo per il corpo scala, copertura in vetro cemento per i magazzini. Gio Ponti, nel commentare la realizzazione dello stabilimento Vender sottolinea: “Queste architetture ordinate e purissime preludono ad una bonifica dell’architettura industriale, tanto negletta fin qui. Essa deve, specie ora che si realizza il decentramento industriale nelle campagne, divenire un termine di abbellimento nel paesaggio, non come è finora, una determinante di bruttezza”.

 

Matteo Novati

BIBLIOGRAFIA SULL'EDIFICIO:

 

C. Pagani

Architettura italiana oggi

Hoepli, Milano 1954, pagg. 179-181