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Peep e Piano di fabbricazione

Anno: 1962 - 1963

Località: Sesto San Giovanni, Centro

Indirizzo: via Rimembranze, via A. Grandi

Destinazione d'uso: Strumento urbanistico

Progettista: Piero Bottoni

 

Approvato nel luglio del 1963 – e inserito integralmente nel Programma di fabbricazione steso per l’occasione da Bottoni – il Piano di edilizia economica e popolare interessa un vasto territorio, compreso tra viale Edison a nord, la nuova strada di scorrimento collegata alla tangenziale nord del Comune di Milano a est, il confine con Milano a sud, e viale Rimembranze a ovest. Si tratta di una zona di oltre un milione di metri quadri, l’unica, allora, ancora in gran parte inedificata, e in grado di accogliere i 48.600 locali stimati necessari per rispondere all’enorme fame di case.

 

Bottoni già prima della guerra aveva indicato le potenzialità insediative di questa area quando, nel 1938, insieme a Mario Pucci, l’aveva scelta come sede di uno dei villaggi proposti per far fronte al problema dell’abitazione operaia in provincia di Milano, nell’ambito dello studio commissionato da Franco Marinotti, allora preside della provincia. Se per la scelta localizzativa il piano della 167 ha fatto tesoro degli studi intrapresi nel 1938, per dimensione e morfologia il progetto cerca piuttosto di tener conto criticamente dell’esperienza maturata dall’urbanistica del quartiere nel secondo dopoguerra. In particolare, la grande dimensione dell’intervento offre a Bottoni l’occasione di concepire un insediamento di edilizia economica non come un ghetto monoclasse o un quartiere dormitorio, ma come una città nella città: una città giardino capace sia di assicurare ai suoi abitanti facili relazioni urbane e metropolitane sia di garantire, all’interno, un’elevata complessità funzionale.

 

Quanto all’impianto, dalla critica al quartiere “autosufficiente”, oltre che dalla riflessione sulle ragioni della vitalità di alcune strade milanesi, già nel 1955 Bottoni era pervenuto all’idea della «strada vitale» quale struttura portante delle nuove espansioni. Per questo Bottoni adotta una soluzione a sviluppo lineare: tre settori residenziali con fabbricati a più piani, a ridosso e connessi da una «strada vitale», che si biforca ad Y collegandosi con due arterie di rapida e diretta immissione da Milano e lungo cui dislocare corpi di negozi continui e porticati, alternati a «tutto quanto si attiene alla vita sociale» (P. B.). 

 

Data la sua disposizione lungo questo «centro di vita continuo», la realizzazione del quartiere, secondo Bottoni, avrebbe potuto essere attuata «per progressive sezioni […] creandosi automaticamente, in questo progressivo sviluppo, una serie di organici elementi di residenza, completi ognuno di tutti gli elementi necessari per una effettiva vitalità».

 

Graziella Tonon