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Teatro Carcano

Anno: 1803 - 1914

Località: Milano, Guastalla

Indirizzo: corso di Porta Romana 63/65

Destinazione d'uso: Teatri

Progettista: Luigi Canonica, Nazareno Moretti

La scelta dell’area, per la costruzione del teatro Carcano, seguì, principalmente, interessi di mercato. Situato fuori dalla cerchia dei Navigli sul corso di Porta Romana (da poco ristrutturato dal Piermarini) fu destinato ad un pubblico alto borghese secondo una strategia di tipo concorrenziale rispetto ai teatri rivolti ai nobili (Scala e Canobiana). Per queste ragioni, si cercò un lotto che fosse in prossimità dei principali edifici del corso.

 

La costruzione terminò nel 1803 e fu opera del giovane Luigi Canonica per commissione della nobile famiglia Carcano. La sala venne ricavata all’interno dell’isolato e un avancorpo assicurò continuità al fronte strada; l’accesso, reso possibile attraverso una galleria, non si contraddistinse per ricercatezza compositiva. La scelta del Canonica ricadde sulla tipologia a ferro di cavallo, con quattro ordini di palchi, un loggione, un ampio palcoscenico, volte decorate, stucchi e ornamenti di gusto neoclassico. I riferimenti principali del Canonica furono i teatri a palchi, ed in particolare la Scala e la Canobiana, ripresa anche nella dimensione della sala (1200–1500 posti). Dopo le Cinque Giornate il Carcano fu tra primi teatri a riprendere l’attività artistica. Nei primi anni del Novecento il teatro subì un periodo di declino a causa dell’avvicendarsi di impresari che adottarono erronee politiche artistiche.

 

Il Carcano risorse nel 1914 grazie all’opera appassionata di Luigi Gianoli e del progetto di rinnovamento dell’architetto Nazareno Moretti. Si demolirono alcuni edifici circostanti per dar maggior respiro al manufatto teatrale, la facciata a emiciclo, e rientrante, ed un ampio porticato riaffermarono la dignità del Carcano come istituzione culturale cittadina, ed alcune scelte funzionali, come il ristorante, il giardino e la birreria, lo resero maggiormente apprezzabile ai suoi contemporanei. Tra le due guerre venne eretto un fabbricato frontale che, oltre a coprirne la facciata, sottolineò una certa decadenza a livello artistico.    Dopo la Seconda Guerra Mondiale una serie di crisi e l’adattamento a cinema caratterizzarono la storia del Carcano fino al 1969, quando venne compiuta una importante opera di ammodernamento, a cui ne seguì un’altra nel 1980 e successivamente ancora nel 1983.

 

L’intervento del 1980 non mutò la struttura primaria del teatro, ci si concentrò principalmente sulla sistemazione degli spazi interni. S’inserì un bar nell’atrio e il guardaroba, si aumentarono le dimensioni del palco raggiungendo gli 11 metri di profondità per 16 di larghezza e, infine, gli undici camerini esistenti vennero recuperati. Nell’83, invece, si ampliò il foyer spostando il bar e si sostituì la moquette con marmo rosa. Negli stessi anni si definì una linea artistica più precisa e il Carcano venne ad affermarsi, nuovamente, come importante centro culturale nel panorama milanese. Dal 1997, sotto la direzione di Giulio Bosetti, il cartellone verrà dedicato essenzialmente alla prosa.

 

Cecilia Bischeri