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Quartiere Mac Mahon

Anno: 1908 - 1909

Località: Milano, Villa Pizzone

Indirizzo: via Mac Mahon, via Monte Ceneri

Destinazione d'uso: Quartiere residenziale

Progettista: G. Ferrini, Ufficio Tecnico

La particolarità principale del quartiere è rappresentata dalla varietà tipologica: in un isolato periferico compreso tra via Mac Mahon e i viali di circonvallazione previsti dal Piano Pavia-Masera sono realizzati quasi tutti i tipi edilizi che la manualistica dell’epoca considerava idonei per le abitazioni popolari. Su 32.000 mq di superficie sorgono cinque edifici a corte alti quattro piani, quattordici villini a due piani, due blocchi di case unifamiliari a schiera con piccolo giardino privato e un edificio per i servizi collettivi. Nonostante la disomogeneità tipologica il Mac-Mahon denota un ordine insediativo proprio della città grazie alla presenza degli edifici a corte e all’allineamento di tutti i corpi di fabbrica lungo il perimetro dell’isolato. Il programma del comune intendeva soddisfare lo spettro più ampio possibile della domanda di alloggi economici andando incontro a molteplici fasce salariali: l’offerta di alloggi spaziava da quelli minimi di un locale previsti negli edifici a corte agli appartamenti di quattro locali dei villini isolati.

 

Gli edifici a corte sono distribuiti a corpo scala o a ballatoio. Servizi igienici e acquaio, benché essenziali, sono presenti in tutti i tipi di alloggio. I sistemi costruttivi adottano quasi sempre le murature portanti in laterizio con solai in cemento armato; in un villino isolato si sperimenta un sistema strutturale a monoliti cavi in cemento brevettato dalla ditta Elia bianchi che pur essendo valutato in modo abbastanza positivo dal “Monitore Tecnico” non permetteva un su larga scala. I linguaggi, come di consueto nell’edilizia economico-popolare dell’epoca, adottano semplificandoli gli stilemi correnti nell’edilizia residenziale privata: allusioni al bugnato, cornici e altri elementi neoromanici presenti nelle case isolate costituiscono il vocabolario del quartiere. Nelle case a corte la snellezza delle colonnine di ghisa che sostengono i ballatoi conferiscono una certa eleganza ai prospetti sulla corte.

 

Marco Lucchini