Caricamento...

Milano salva il Molino Dorino

Dal 09.04.2018 al 09.05.2018

Il Molino Dorino verrà restaurato e destinato ad uso pubblico confermando l’interesse del Comune di Milano di continuare a investire sul recupero delle cascine testimonianza storica e culturale delle origini agricole della città

Ben nota ai milanesi è la fermata Molino Dorino capolinea della linea M1 della metropolitana, meno noto invece è l’edificio da cui questa prende il nome: la cascina Dorino con il suo mulino (Molino) situati in prossimità della cosiddetta “tangenzialina”, della Motorizzazione Civile e del deposito Gallaratese dell'ATM.

Il Molino Dorino è un'antica testimonianza della Milano rurale la cui presenza sul territorio si attesta sin dal 1600: il mulino macinava riso, frumento e lino per i produttori della zona e la sua attività proseguì fino agli anni '80, sopravvivendo, grazie all'elettricità, al prosciugamento della roggia che lo alimentava; appartenuto alla famiglia Lauzi e poi ai Dorino, era inizialmente costituito dal solo corpo contenente le cinque macine alimentate dalle acque del Cagnola (gli appartamenti a corte verranno costruiti solo in seguito ad un restauro durante i primi anni del '900); oggi in disuso, le sue sorti sono state oggetto di un dibattito decennale nato dalla necessità, in seguito al prolungamento della linea metropolitana e in vista di ulteriori suoi potenziamenti, di ampliare l’adiacente deposito dei treni Gallaratese prevedendo l’espropriazione dei terreni su cui esso insiste.

Nel 2012 il Pgt indica l'area in oggetto come destinata a Grandi servizi, non riconoscendo alcun valore vincolante alla Cascina Dorino che sarebbe stata destinata alla demolizione. L'inevitabile trasformazione del suolo e la demolizione del Molino Dorino erano motivate dalla volontà di mantenere alti i livelli di efficienza dei trasporti e, soprattutto, dal minore impatto ambientale ed economico che avrebbe avuto la scelta di ampliare un deposito già esistente piuttosto che costruirlo ex novo.

La questione però non è stata accettata di buon grado dai proprietari del Molino che, con l’obiettivo di garantire la salvaguardia del valore storico del complesso rurale, hanno presentato ricorso al TAR, inviato una diffida al Comune e fatto richiesta di vincolo alla Soprintendenza. Dello stesso parere anche la società Molino Dorino Srl, proprietaria di parte dei terreni destinati all’esproprio, e il Municipio 8 che hanno tentato, con successo, di conciliare l’interesse pubblico per l’ampliamento del deposito della metropolitana esistente pur mantenendo e salvaguardando il Molino Dorino.

Il parere e l’osservazione della società Molino Dorino Srl e del Municipio 8 sono stati definitivamente accolti dal Consiglio Comunale l'11 settembre 2017 con la “Deliberazione n.24” che ha confermato l’attuamento della “previsione urbanistica che consenta la realizzazione in loco dell'ampliamento del deposito Gallaratese, non prevedendo la demolizione della Cascina Dorino […] la quale passerà alla proprietà pubblica”.

Il Molino Dorino verrà così restaurato e destinato ad uso pubblico testimoniando, seppur in extremis, l’interesse del Comune di Milano di continuare a investire sul recupero delle cascine testimonianza storica e culturale delle origini agricole della città. Il recupero delle cascine storiche milanesi rappresenta inoltre un buon modo per riqualificare in ottica sociale aree degradate della città, dotando di nuovi servizi e nuovi poli attrattivi gli ambiti periferici.

L’idea dei proprietari: “Siamo in contatto con un forno cittadino, vorrebbe trasformarlo in un luogo di produzione a km zero. E pensiamo anche a un ostello e forse a un coworking: siamo a 200 metri dall’ingresso della metropolitana, sarebbe perfetto”.

Per maggiori informazioni sul tema segnaliamo lo scritto "Milano salva in extremis una delle sue cascine storiche: il Molino Dorino sopravvivrà" dell’arch. Giampaolo Evangelista, pubblicato sul numero 273/274 della rivista Urbanistica Informazioni, INU edizioni.

 

Potrebbe interessarti

14.11.2025 Comune di Milano

Misure rimediali per la verifica della conformità urbanistica – Delibera del Comune di Milano

Definizione delle misure rimediali e dei relativi procedimenti volti a verificare ex post la conformità urbanistica degli interventi edilizi, realizzati o realizzandi in forza di titoli rilasciati/formati, oggetto di procedimenti penali per ipotesi di reati edilizi.

Scopri di più
12.11.2025 Itinerari di Architettura

Alla scoperta del territorio metropolitano: itinerario Alto Milanese

In collaborazione con il Gruppo TAMTAM, l'Ordine degli Architetti di Milano e la sua Fondazione promuovono nuovi itinerari di architettura ed eventi formativi per approfondire la conoscenza e il dibattito sui territori della Città metropolitana. Le prime attività, dedicate agli ambiti del Nord Ovest e Sud Ovest si sono tenute nel 2024; il terzo itinerario si è svolto a settembre 2025 alla scoperta dell'ambito Alto Milanese, ora pubblicato nella collana dedicata.

Scopri di più
11.11.2025 Call

Programma CONCRETO – Call selezione professionisti under 35

Il CNAPPC, nell’ambito del programma CONCRETO, seleziona professionisti under 35 per partecipare a un innovativo programma triennale per l’organizzazione di attività̀ culturali-teoriche e laboratori tecnico-pratici di approfondimento delle tecniche di recupero e restauro di opere in cemento armato. Le candidature dovranno essere inviate all'Ordine di Milano entro il 19 novembre 2025.

Scopri di più

CONTATTACI

Ordine Architetti P.P.C. Della provincia di Milano

C.F. 80138830155

Via Solferino 17-19 20121 Milano

Orari lunedì-venerdì Dalle 9.30 alle 13.00 Dalle 14.00 alle 16.00

+39 02 62534 1 segreteria@ordinearchitetti.mi.it segreteria@oamilano.it (PEC)

FONDAZIONE DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI P.P.C DELLA PROVINCIA DI MILANO

C.F. e P.iva 12392280157

Via Solferino 17-19 20121 Milano

Orari lunedì-venerdì Dalle 9.30 alle 13.00 Dalle 14.00 alle 16.00

+39 02 62534 390 fondazione@architettura.mi.it fondazione@oamilano.it (PEC)

UFFICIO STAMPA - PPAN

SEGUICI SU