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I candidati presentano il loro programma

Dal 17.10.2013 al 17.11.2013

Lunedì 14 Ottobre ha avuto luogo la serata di presentazione dei candidati a Consigliere dell'Ordine degli Architetti PPC di Milano per il quadriennio 2013-2017. Sessantotto i candidati. Vediamo nel dettaglio i contributi di chi è intervenuto

Lunedì 14 ottobre si è svolta la serata dedicata alla presentazione dei programmi dei candidati al Consiglio del nostro Ordine per il quadriennio 2013-2017. 
Sono 68 gli iscritti che hanno proposto la propria candidatura. Di seguito vi proponiamo nel dettaglio gli interventi della serata.

La legge prevede una prima votazione
che, affinché sia valida, abbia un numero di elettori pari a 1/3 degli iscritti, ovvero 3.999 votanti, che si svolgerà nei giorni 18 e 19 ottobre. 

Nel caso non sia raggiunto il numero minimo in questa tornata, la seconda votazione avrà luogo dal 21 al 29 con un quorum pari a 1/5 degli iscritti, corrispondente a 2.399 votanti. 

Infine se anche in questa sessione non si è raggiunto il numero minimo di votanti, si procederà dal 30 ottobre al 11 novembre al voto senza alcun quorum, con conseguente spoglio delle schede il 12 novembre. Ogni dettaglio in merito alle modalità di voto le potete trovare qui.


Le liste non sono previste ma ci sono, e cedere il passo ai giovani dopo tanto lavoro è un atto dovuto di etica personale. Daniela Volpi, presidente uscente del Consiglio del nostro Ordine non vuole che la presentazione dei  candidati a Consigliere diventi la serata degli addii, e per questo risoluta passa la parola agli intervenuti.

Dario Sironi, iscrittosi a parlare è annunciato ammalato, dunque il primo intervento spetta all’architetto Sergio Agape. 

35 anni di professione, già candidato nelle precedenti elezioni del Consiglio, membro della commissione parcelle per 20 anni, racconta di come sia stato spinto da altri colleghi a ricandidarsi. Si batte per un Consiglio eterogeneo, ma anche per la specializzazione della professione. Propone sportelli utili per chi voglia attivare contatti all’estero. E poi un programma di assistenza alle Amministrazioni affinché non si arrivi al paradosso di sconti al 60% per le gare sottosoglia. Dunque per un Ordine al servizio dell’iscritto, con esplicito riferimento all’albo dei Geometri e Periti.

Non essendo in aula l’iscritto a parlare Alessandro Timoteo Sassi, la parola passa a Valeria Bottelli, segretario uscente e candidata Presidente per la lista ‘dodicimila talenti’ . 
Da anni attiva in Consiglio, con particolare riguardo allo sviluppo della comunicazione di sito e newsletter, è stata promotrice di diverse iniziative volte all’apertura della sede dell’Ordine a iscritti e società civile, oltre che la costituzione di una casa della Architettura. Una esperienza che ha reso chiara l’eterogeneità degli iscritti e la trasversalità generazionale che la compone. Anche per questo ha chiesto una mano a Franco Raggi e Clara Rognoni quali rappresentanti e testimoni della generazione di maggior esperienza.

Chiamarsi  'dodicimila talenti', afferma, un numero spesso vissuto con ansia, corrispondente infatti al numero dei nostri iscritti, vuole essere una considerazione positiva verso i talenti di ognuno, in un territorio cosmopolita, a costituire una rete orientata verso altri contesti in una competizione che deve essere solidale.

5 punti di programma tra professione, formazione, nuove alleanze e gestione trasparente, dove è prevista la costituzione di gruppi di lavoro suddivisi per competenze che possono coinvolgere anche soggetti esterni.

Giuseppe Iddas –di cui è scaricabile il programma qui- frequenta cantieri da dieci anni e conosce il processo di cui si compone il nostro mestiere, di cui ha percorso negli anni diversi ruoli: impresario, progettista, perito. Proprio quest'ultima gli ha mostrato la necessità di creare strumenti per evitare di cadere in trappole legali ordite da committenti scaltri. Bisogna, a suo parere,  che non prevalga l’aspetto artistico, e il sito attuale dell'Ordine gli sembra monopolizzato dai compositori. Propone maggior pragmatismo, vigilanza su azioni di svalutazione della professione, confronto con i tecnici amministrativi, maggior vicinanza con il territorio della provincia.

Andrea Bonessa presenta la sua lista 'Concretamente', proponendo un semplice e nuovo paradigma: l’Ordine non rappresenta i professionisti ma l’architettura, con la A maiuscola, e per questo deve essere garante per la clientela, che per altro è il nostro patrimonio.
 E’ necessario convincere culturalmente della necessità dell’architetto. Fare dunque una offerta di cultura e avere il coraggio della qualità. Per questo ci vogliono organismi severi, cui sentirsi orgogliosi di essere iscritti, come accade per gli associati al Riba inglese. 'Concretamente' intende incentivare la partecipazione di tutti gli iscritti alla vita dell'Ordine attraverso gli strumenti informatici di cui già dispone.

Edoardo Zanaboni è già stato consigliere per 5 anni. Ha una lunga esperienza nel sindacato di Federarchitetti, di cui è stato vicepresidente nazionale e presidente della sezione milanese fino a pochi mesi fa. La crisi della professione va salvata con l’esercizio delle proprie idee. Il primo articolo della Costituzione Europea parla di dignità dell’uomo: dobbiamo recuperare la dignità professionale. Questione fiscale, amministrazioni pubbliche, le tariffe, la registrazione dei contratti, il rispetto della concorrenza e il rispetto delle competenze i punti qualificanti il lavoro del sindacato che presiede. Particolare attenzione poi per i giovani e sintonia con le proposte della Comunità Europea. Afferma infine di afferire alla lista che fa capo a Maurizio De Caro (da cui riceviamo e pubblichiamo smentita di tale affermazione).

Infine interviene Rita Bernini, professionista iscritta dal ’86. Si presenta come membro di Federarchitetti e delegato Inarcassa, con cui l’Ordine, afferma, deve essere in stretta sinergia. Vede la necessità di superare da parte degli architetti l’abitudine a lavorare individualmente, un'azione possibile attraverso strategie di coinvolgimento, poiché la nostra è disciplina per la collettività. Riconosce nell’Ordine un ruolo di tutela dei propri iscritti ma a distanza, e di controllo verso ribassi folli che portano inesorabilmente al ribasso delle prestazioni professionali.

Insomma, prossimo appuntamento al voto per il nuovo Consiglio.


Francesco de Agostini

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