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Architetture per l'informazione

Dal 17.09.2013 al 17.10.2013

I progetti per le sedi RCS e Sole 24 Ore aprono una serie di approfondimenti su operazioni che hanno riorganizzato la presenza in città di alcune grandi realtà produttive italiane

Milanochecambia, l'Atlante dedicato alle Trasformazioni del territorio della provincia di Milano, ritorna dopo la pausa estiva proponendo la lettura di alcuni edifici raggruppati per temi o tipologie.
In questa prima uscita si sono affiancati due interventi per uffici relativamente recenti ma per diversi aspetti cruciali nella ridefinizione del tipo.

Sole 24Ore e Rizzoli-Corriere della Sera sono infatti per diverse ragioni due interventi emblematici, accomunati nel loro costruire sul costruito dopo una stagione di grandi operazioni di nuova costruzione come la nuova sede Mondadori di Niemeyer (oggetto di uno degli Itinerari di Architettura Milanese organizzati quest'anno dalla Fondazione), ovvero occasione di rinnovamento del patrimonio immobiliare esistente, tra i temi più attuali dello sviluppo urbano.

La nuova sede de Il Sole 24 Ore è stata infatti tra le prime proposte di rinnovamento del comparto terziario ad aprire la stagione di interventi di riuso dell'esistente -conservando strutture e sagoma– a fronte di  un ripensamento globale dell'involucro.
Renzo Piano propone con questo progetto del 1998, completato nel 2003, un involucro di grande trasparenza, coronata da una copertura in grigliato metallico in forte aggetto rispetto al volume arretrato dell’ultimo livello. Trasparenza che dovrebbe far cogliere il ridisegno del rapporto tra spazi pubblici e privati, che nel nuovo complesso  de Il Sole 24 Ore si ribaltano, con la corte interna che acquista vocazione pubblica, servita da una nuova hall d'ingresso a doppia altezza su Via Monte Rosa. Dunque grandi  superfici trasparenti che caratterizzano i prospetti dell'edificio, in cui gli apporti solari sono controllati grazie ad un sistema di oscuramento di elementi tessili, che in qualche modo vorrebbero restituire visivamente il rapporto tra esterno ed interno -nelle intenzioni del progettista sarebbe dovuto essere un nuovo parco urbano- di cui beneficia il microclima interno.   

La Rizzoli - Corriere della Sera nel 2001 propone la revisione globale dei propri stabilimenti,  attraverso un concorso ad inviti, vinto dallo studio Boeri, in associazione con Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra.
Qui l'approccio alle strutture esistenti -un progetto di Piero Portaluppi degli Anni ’60- è giocato tutto sull’ottimizzazione intensiva del volume esistente e la nuova costruzione di una torre, legate tra loro da un intenso lavoro di disegno delle facciate, una doppia pelle costituita internamente da pannelli modulari metallici coibentati, e uno strato di rivestimento esterno in lastre di vetro.
Proprio lo studio delle nuove “pelli” contraddistingue i due edifici per ora realizzati: se infatti nell'edificio B5 si disegna su elementi trasparenti ad alte prestazioni, in cui il controllo della radiazione solare è dato da un gioco di arretramenti rispetto al filo della facciata, nell’edificio A2 è caratterizzata da elementi verticali in vetro, “pinne” poste perpendicolarmente e in aggetto alla facciata.

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