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Non si può NON comunicare

Dal 07.06.2013 al 25.06.2013

Breve sintesi dell'incontro del 5 giugno per il ciclo Blind dates organizzato con Wonderland. Si dibatte il tema "Going public", in un clima conviviale e acceso

Giovani architetti europei si sono incontrati il 5 giugno nella sede dell'Ordine di Milano, per confrontarsi su come rendere visibile il proprio lavoro all'avvio della professione. Lo studio rumeno Republic of Architects, lo spagnolo DOT Agency for Architectural Affairs  e l'italiano Bla! sono stati selezionati dalla piattaforma di architetti europei Wonderland, a seguito di una call for paper sullo specifico argomento Going public. Qui in video dell'incontro.

Le tre storie sono piuttosto simili. Nonostante in realtà i tre studi abbiamo optato per azioni tattiche diverse, punti focali sono i medesimi:
- la ricerca della specializzazione che renda il lavoro unico
- la creazione di un'identità
- la comunicazione mirata a crearsi un portfolio progetti.

Sito web e uso dei social network sono strumenti necessari, di cui non si può più fare a meno.
Se eventualmente oggi si può evitare di stampare la brochure, la e-reputation sta alla base dell'attività di comunicazione.
Lo conferma nel suo intervento una redattrice di Domusweb, che afferma di ricevere oltre 200 email al giorno. Quelle che non la colpiscono passano rapidamente nel cestino, le altre vengono valutate, ricercando sulla rete altre informazioni su quel progetto o studio. Se googlandoli non li trovo, cestino anche per loro.

Un altro intervento del pubblico si oppone a questo uso smodato della comunicazione informatica.
Viene riproposto il tema del conflitto tra fisico e vitruale.
Secondo questa giovane professionista gli architetti devono essere il confidente del cliente e la virtualità non aiuta la creazione di un rapporto di fiducia. La responsabilità sociale di un architetto non può essere affidata a newsletter o a messaggini in rete.

Lo studio rumeno concorda appieno. Ogni due o tre mesi, infatti, organizzano manifestazioni  a invito per coinvolgere la popolazione del quartiere, che ritengono essere un possibile cliente dei loro servizi.

Sta di fatto che, virtuale o reale, in un periodo di scarso lavoro, la comunicazione è fondamentale per crearsi un'identità e visibilità. Anche perchè l'attività di comunicazione comincia sempre con una riflessione su se stessi e sulla comprensione  delle proprie qualità.
Essere facilmente trovabili su google equivale a confermare la segnalazione che un potenziale cliente riceve col passa parola.

Il dibattito continua davanti a una birra e una focaccina. Il tema è molto sentito e presente in questa giovane generazione di architetti europei.

 

Susanna Conte

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