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Salviamo l’architettura italiana del secondo Novecento

Dal 13.06.2011 al 14.07.2011

Diffondiamo la petizione sull'architettura italiana del secondo 900 a seguito dell'innalzamento del limite di tutela per legge degli edifici pubblici e assimilati da 50 a 70 anni

"La petizione online "Salviamo l’architettura italiana del secondo novecento" è un appello per l’eliminazione delle modifiche di recente introdotte al Codice dei beni culturali e del paesaggio, tra cui la modifica del dettato normativo che stabiliva in cinquanta anni la soglia temporale oltre la quale era possibile sottoporre tutti gli oggetti d’arte, sia mobili che immobili, ad accertamenti per verificarne il grado di interesse culturale. È opinione di questo Ordine che la tutela dell’architettura contemporanea sia un tema di grande rilevanza e che richieda un approccio complesso che vede nel vincolo una, e non l’unica, strada per garantire la sopravvivenza delle testimonianze di una stagione fondamentale dell’architettura italiana. Il tema è stato di recente oggetto di un impegnativo convegno organizzato dall’Ordine da cui sono emerse molte criticità e diverse direzioni di lavoro.
Visto l’interesse della questione si rimanda alla lettura della petizione affinché gli iscritti possano valutare se aderire o meno".

 

Il Decreto Legge pubblicato sulla G.U. del 13 maggio 2011 (Semestre Europeo - Prime disposizioni urgenti per l'economia) ha introdotto una serie di modifiche al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, tra le quali si segnala l’innalzamento del limite della tutela per legge degli edifici pubblici e assimilati da 50 a 70 anni.
In questo modo un periodo fondamentale della storia dell’architettura viene sottratto alla tutela. Una molteplicità di opere di autori quali Gardella, BBPR, Libera, Moretti, Quaroni, Scarpa, Michelucci, solo per citare i nomi più noti, che sono la testimonianza materiale della ricostruzione e rappresentano l’originale via italiana all’architettura moderna oggi rischiano di essere manomesse o demolite.

Vi invitiamo a sottoscrivere l’appello che trovate pubblicato sul link: http://www.petizionionline.it/petizione/salviamo-larchitettura-italiana-del-secondo-novecento/4205 che illustra in dettaglio le criticità di ordine culturale e giuridico contenute nel Decreto, che presenta inoltre gravi conseguenze anche dal punto di vista della tutela del paesaggio.

Le firme raccolte saranno trasmesse al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, on. Giancarlo Galan, affinché nell’imminente dibattito parlamentare per la conversione in Legge del Decreto, siano eliminate dal testo tutte le modifiche al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.

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