Dal 05.11.2008 al 05.11.2009
Un delicato quanto sapiente lavoro di ricucitura tra l’antico palazzo Arese Jacini e l’edificio amministrativo moderno, a comporre la nuova sede municipale di Cesano Maderno
Un delicato quanto sapiente lavoro di ricucitura tra l’antico palazzo Arese Jacini e l’edificio amministrativo costruito negli anni ’80, a comporre la nuova sede municipale di Cesano Maderno.
Il recupero dell’edificio antico, in cui il layout proposto dalla progettista ha previsto il distaccamento delle attività di rappresentanza accanto ad alcune attività culturali autonome, collegato all’ala moderna dedicata invece alla attività amministrativa corrente.
Questi gli elementi principali dell’intervento che visitiamo oggi con Laura Pezzetti.
Collegamento tuttavia affatto scontato, essendo i due edifici oltre che distaccati fisicamente tra loro, compresi in un area di ex corti e ex giardini di Palazzo.
In questa intricata condizione la progettista, con abilità e compostezza, inserisce un collegamento aereo caratterizzato da un proprio marcato linguaggio, altero all’identità di entrambi gli edifici, ma senza tuttavia straniarsene.
Questo avvalendosi anche, con altrettanto garbo, del ridisegno delle corti e giardini inanellati tra loro in un sistema di verde integrato ad elementi di arredo in legno e pietra, a definire un giardino pubblico godibile sia dalla popolazione che soprattutto da chi lavora o studia all’interno di questo edificio.
Il tutto con una sapiente scelta della vegetazione insediata che, al solito nella ristrettezza di budget, conquista con discrezione pur nelle ridotte dimensioni la dignità di un giardino.
Insomma, un intervento che se nelle parole può apparire contrario all’interpretazione in chiave mimetica del rapporto con il contesto, nel suo fluire, in realtà, come sempre nella buona architettura, cuce felicemente frammenti che a tutta prima potrebbero sembrare inconciliabili.
La costruzione del collegamento aereo si attesta al muro a vela di confine della ex corte, sviluppandosi ad una quota intermedia ai due edifici, tale da restituire una proporzione all’oggetto e nello stesso tempo non essere visibile all’esterno. Si discosta inoltre dalla navata del limitrofo Oratorio della Beata Vergine del Transito , diventando in questo modo la proporzionata quinta alla corte ridisegnata.
Al suolo si accosta invece alla muratura della chiesa con discrezione stemperando con diversi gradi di definizione materica percorsi pedonali –liste di pietra annegate nel prato-, prato, ‘rizzada lombarda’ in ciottoli di fiume che segnano il disegno di un chiostro astratto, in cui le colonne binate in granito fanno da controcanto alla pilastratura in acciaio.
E poi ancora, al centro della corte, liste in botticino a separare il disegno delle diverse essenze di erica dai colori variati –forse a richiamare in un gioco di astrazione la tradizione del giardino all’italiana.
Attorno sedute in pietra, e una sorta di palco a raccordare le quote verso la seconda corte-giardino.
Il percorso del giardino si stempera attraverso una sorta di ‘camera verde’, fornita di sedute in pietra e circondata da una graticcio in legno di supporto al futuro verde rampicante, ‘pensatoio’ di tramite al piccolo parco attrezzato limitrofo all’Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda, la cui biblioteca vi affaccia direttamente, invitando i suoi frequentatori a sfruttare le attrezzature esterne su disegno.
Tutto di estremo equilibrio, dal disegno delle attrezzature alla scelta delle sistemazioni a verde.
Ma torniamo al collegamento tra le due ali, vero manufatto di progetto.
Si tratta di un ponte in carpenteria metallica verniciata bianca, su pilastratura singolarmente a passo alternato, parapetti in lamiera stirata in una finitura semiodorata, camminamenti in orso grill: un disegno controllato, proporzionato, tuttavia analitico –l’appoggio della mensola in pendenza all’orizzontale, gli attacchi dei parapetti e le lamiere inclinate, etc.
Molti i dettagli risolti con discrezione, a sottolineare l’intenzione del progettista a non farne protagonista sguaiato dello spazio ma suo propagatore, accessorio alla definizione del giardino e in generale della qualità del luogo.
Per raggiungere la passerella passiamo all’interno dell’edificio restaurato a Municipio, dove i mobili su disegno sempre di Laura lasciano intendere una visione complessiva dell’opera cui poco sfugge, con dovizia di particolari –più che Scarpa viene in mente la perizia artigianale tutta brianzola- che difficilmente in situazioni pubbliche capita di trovare: sicuramente un caso felice di corrispondenza tra committenza appassionata e architetto capace.
In fondo, non succede spesso, no?
2006-2008
Municipio di Cesano Maderno (MI).
Piazza Arese 12
Progetto architettonico: Anna Laura Pezzetti
Collaboratori: archh. Chiara Vecchi, Luca Belbruno
Progetto strutture: arch. Laura Anna Pezzetti
Calcolo strutturale: Ing. Giorgio Piantato
Progetto impianti: arch. Laura Anna Pezzetti
Progetto del verde: arch. Laura Anna Pezzetti