Dal 01.01.2008 al 31.12.2008
Inaugura il 6 dicembre alla Triennale di Milano il Museo del Design.
Il percorso iniziato tre anni fa con la realizzazione della Biblioteca del Progetto, Archivio Storico e Centro di Documentazione, si conclude il 6 dicembre, alla Triennale di Milano, con l’inaugurazione del Museo del Design. Una data fondamentale che vede la città simbolo della storia e della realtà del design italiano dotarsi, infine, nella sede che più rappresenta il senso culturale e sociale dell’architettura e del design, di una struttura espositiva permanente di livello internazionale destinata a rappresentare e raccontare quella che Andrea Branzi, curato scientifico del Museo, definisce «una storia che (…), apparentemente legata alla quotidianità domestica, fornisce informazioni culturali e antropologiche preziose per capire la storia profonda del nostro paese (…) non soltanto una storia di oggetti, ma piuttosto una storia fatta anche d pensieri, di religioni, di politica e anche di uomini».
Un museo che si presenta con volontà di essere dinamico ed emozionale, sotto la spinta di rinnovamenti programmati non soltanto dei soggetti trattati, ma anche degli ordinamenti scientifici e degli allestimenti. All’interno degli spazi dell’ala curvilinea ad Est, al primo piano, resa accessibile da una passerella sospesa sullo scalone d’onore, ora coronato nella sua parete di fondo da un ingresso-vetrina, entrambe strutture reversibili progettate da Michele De Lucchi, che ha curato anche il restauro degli ambienti espositivi, saranno Italo Rota e Peter Greenaway a misurarsi con il tema Che cos’è il design italiano, attraverso un’interpretazione che s’annuncia fortemente filmica e multimediale, grazie anche al contributo di sette registi italiani, chiamati ad interpretare le Ossessioni del Design Italiano.
«L’oggetto che crea azione, contesto, senso, scambio, stimolo immaginativo, desiderio, simbolo, metamorfosi. (…) un museo di oggetti senza molti oggetti, perché il contesto dell’oggetto è rilevante tanto quanto l’oggetto stesso (…) un museo/installazione dell’era dell’informazione visiva… un’esposizione autoriflessiva che faccia vedere il significato degli oggetti del design nell’ambiente originale della loro stessa orgogliosa progettazione».
marco borsotti
milano 19.11.2007