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Edificio per abitazioni

Anno:  1959 - 1960

Località: Milano, Vigentina

Indirizzo: Via Quadronno 24

Destinazione d'uso: Edifici residenziali

Progettista: A. Mangiarotti, B. Morassutti

Unico nel panorama milanese, l’edificio è perfettamente in linea con l'attitudine, in bilico tra ricerca strutturale, prefabbricazione e nuovo linguaggio architettonico, espressa dai due progettisti nell’arco delle loro carriere, prima come associati e poi ciascuno separatamente. Inizialmente previsto come doppio intervento, presenta una connotazione urbanistica più forte delle case cilindriche (1956-1960) in zona San Siro, degli stessi autori, poiché si pone come cardine della nuova sistemazione dell’area fra le vie Crivelli e Quadronno, pensata come un grande spazio a verde pubblico aperto nella densa edificazione circostante.

 

Il condominio è pensato come un complesso in cui anche il sistema dei parcheggi, scavati non sotto l'edificio ma ai suoi lati, ha una propria importante connotazione architettonica. I garages sono infatti leggibili e ricoperti da prato calpestabile, inseriti all'interno di un sistema che, a partire dalla recinzione metallica, segna un percorso attraverso elementi progettati quali la pensilina in metallo e legno, la rampa in travertino accompagnata dalla discesa di verde, la portineria vetrata con il tavolo in pietra grigia e le caselle postali; infine il ponte sospeso e trasparente che conduce all’edificio residenziale vero e proprio. Quest’ultimo, libero dall’allineamento con la strada, trova una coerente corrispondenza tra il suo impianto poligonale a linee spezzate e la plastica del volume, nel totale superamento di qualsiasi gerarchia compositiva tradizionale, guardando a coeve esperienze nord europee secondo una configurazione aperta a 'prospetti continui'. Sicuramente la struttura dell’edificio – setti e pilastri in cemento armato – ha ridotto i vincoli di pianta degli appartamenti, due per piano, permettendo ai singoli inquilini una libertà distributiva interna, così come la composizione di un fronte unico, anch’esso variabile: un prospetto basato sull’alternanza 'casuale' dei serramenti e dei pannelli in legno che conferiscono al volume una continua variazione di profilo.

 

La pianta del complesso condominiale è asimmetrica: a partire da un unico corpo-scala posto al centro sviluppa due ali di diversa configurazione, a seguire l’orientamento del sole e l’affaccio sul verde antistante la casa. Conseguentemente, mentre le zone meglio esposte hanno pareti esterne prevalentemente vetrate, l’area dei servizi è connotata dall'alternanza tra setti ciechi, montanti in cemento e pannellature in doghe di legno o vetrate. Il tema principale del progetto, comunque, resta la prefabbricazione del sistema dei pannelli – con tende oscuranti interne dove non tamponati in legno – e la soluzione che già all’origine prevedeva l’inserimento del verde rampicante, oggi carattere predominante dell’intervento.

 

Maria Vittoria Capitanucci