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Anno: 1998 - 2004
Località: Milano, De Angeli - Monte Rosa
Indirizzo: Via Monte Rosa 91
Destinazione d'uso: Edifici per uffici
Progettista: RPBW
Un programma progettuale di recupero di una fabbrica Italtel degli anni Sessanta per ospitare la nuova sede del principale quotidiano economico italiano, rappresenta la prima occasione di incontro tra uno dei più noti progettisti italiani, Renzo Piano e la città di Milano. Ne deriva una macchina per lavorare sensibile all’ambiente, al sole, alla luce che contiene, nel proprio cuore, un parco da 10.000 mq distribuito su una collina ad onda visibile dalla retrostante circonvallazione.
“Piano sa come mantenersi di qualche centimetro al di qua del rischio della riproposizione di una versione riveduta e corretta dell’international style”. L’intero complesso è un continuo risvoltare di superfici vetrate che alleggeriscono le facciate originarie e ne ridefiniscono il profilo compositivo, ora secondo uno sviluppo lineare, caratterizzato dalle ormai note tende parasole verdi, ora da slittamenti e sovrapposizioni di piani che disegnano angoli ed ingressi, fino alla rimozione totale del piano alto, che è completamente costituito da elementi vetrati apribili. Un’architettura che trasforma un luogo dismesso e perso alla città in una presenza riconoscibile ed appagante che ha il pregio della trasformabilità, presentandosi di giorno come una mole compatta di trasparenze e di notte come un riverbero di luci e riflessi, che riportano alla memoria le parole di Calvino “nei sogni del Kahn appaiono città leggere, traforate come pizzi, trasparenti come zanzariere in filigrana da vedere attraverso” (Le città invisibili).
Un’architettura di ferro e vetro, dove il secondo domina con campi di profondità visiva progressivi, ma anche dove la funzionalità non è mai dimenticata. La copertura dell’intero complesso è costituita da una struttura sospesa, definita da un telaio portato da esili colonne in acciaio e travi principali a C accoppiate, con giunzioni che sopperiscono ad un sistema di controventatura; ad essa vengono appese le facciate in vetro strutturale, sospese ai solai con bracci di ancoraggio di differente disegno in relazione alle condizioni di carico.