Copertura Stazione MM linea 1
Il metrò, nuovo elemento fondamentale nei trasporti urbani negli anni Sessanta, ha in piazza Amendola un importante punto di transito. La fermata si trova infatti in un punto molto strategico ed è la più vicina alla Fiera Campionaria. Si tratta dell’unica stazione realizzata su progetto di Arrigo Arrighetti, l’unica in cui la zona di accesso agli ambienti sotterranei è illuminata dalla luce naturale. La stazione si presenta quindi in una veste architettonica molto curata nella struttura e negli interni, con una soluzione tipologica del tutto innovativa. A otto metri sotto il piano stradale si trovano i binari dei treni, a un metro più in alto si trovano le banchine per i passeggeri. L’atrio non si trova sopra la
galleria ma spostato lateralmente, collocato a quattro metri dal piano di corsa dei convogli.
L’elemento che lo caratterizza è uno speciale lucernaio a pianta esagonale che porta la luce all’interno degli ambienti sottostanti della stazione, ed è composto da ventiquattro elementi di forma complessa, realizzati in resina poliestere rinforzata con fibre di vetro. L’esagono su cui poggia la copertura è in calcestruzzo rivestito nella parte esterna da uno zoccolo in cui sono inserite aperture esagonali di beola grigia.
La copertura vera e propria è soretta da una struttura di metallo di pilastrini e travi a fazzoletto, al di sopra della quale si trova un’altra maglia metallica molto leggera, che crea una complessa forma prismatica sulla quale sono inseriti gli elementi in resina. Questi costituiscono un insieme caratterizzato da leggerezza, traslucenza e impermeabilità. Lo spazio sottostante risulta così illuminato di giorno dalla luce naturale, mentre di notte riflette alla superficie la sua luce interna creando un effetto particolarmente suggestivo visto dall’esterno sulla piazza, accentuato dal fatto che la fermata si trova posizionato all’interno di una grande aiuola spartitraffico.
Un elemento che compare invece in tutte le stazioni e che va ricondotto al lavoro di Arrighetti è la pavimentazione in gomma con bolli, che nacque dalla collaborazione di Arrighetti con la Pirelli. L’architetto però, in quanto dipendente da una istituzione pubblica, dovette rinunciare a qualsiasi diritto riconosciuto a riguardo.
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