Lo Staff di Ordine e Fondazione è a disposizione per supportare nella risoluzione di problematiche e segnalazioni.
Qui i contatti degli uffici
Anno: 1959
Località: Milano, Bande Nere
Indirizzo: viale Caterina da Forlì 40
Destinazione d'uso: Edifici per residenze e commercio
Progettista: M. Asnago, C. Vender
Nel 1957 Asnago e Vender sono incaricati di realizzare un progetto planivolumetrico per un’ampia area a destinazione residenziale e commerciale di nuova lottizzazione lungo l’asse periferico di viale Caterina da Forlì. Soltanto uno degli edifici compresi in questo schema viene progettato dai due architetti. Affacciato alla piazza sulla confluenza tra viale Caterina da Forlì e via Marostica, il palazzo si interfaccia con lo spazio pubblico tramite un basamento destinato a spazi commerciali: i negozi sono organizzati lungo una galleria, che attraversa l’edificio all’innesto tra il volume basso e la torre residenziale. Dalla galleria, che riceve luce da tagli a cielo aperto sulla copertura, sia accede all’androne con il corpo scala ed il vano ascensore.
Il palazzo si eleva per otto piani, tutti destinati ad appartamenti: la distribuzione ai piani avviene tramite lunghi corridoi centrali, evidenziati sui prospetti delle testate attraverso fenditure vetrate che dividono in due la sezione del corpo di fabbrica percorrendola in tutta la sua altezza, fi no ad interrompere la copertura a doppia falda. La facciata fronteggiante la piazza, è scandita da un ritmo a fasce verticali, determinato dall’alternanza di porte finestre a doppia anta, finestre binate, balconi aggettanti. Questa regolarità è più volte contraddetta attraverso la variazione dimensionale delle aperture e l’inserimento di telai metallici a cornice di alcuni balconi; i vuoti si diradano in corrispondenza delle fasce ai due margini del prospetto. Lungo via Caterina Da Forlì, il volume a torre si proietta in avanti rispetto al basamento, ed è “spaccato” dalla arretramento della finestratura a tutta altezza corrispondente ai corridoi di distribuzione ai piani. La bipartizione così realizzata è sottolineata dall’asimmetria delle falde di copertura e dal posizionamento delle aperture: finestre a nastro incolonnate da un lato, porte finestre distribuite irregolarmente sull’altro. In origine alcune delle aperture erano schermate da brise soleil in legno intelaiati.
Singolare è il trattamento del fronte su via Marostica: una griglia a trama orizzontale in cemento scherma i balconi che aggettano sul lato dell’edificio, in tutta la sua altezza. Questa smaterializzazione dell’angolo del prospetto è rafforzata dall’inserimento di fi nestre a telaio fisso nella maglia delle schermature, irregolarmente disposte: queste piccole aperture consentono agli occupanti scorci verso la strada, e rivelano dall’esterno la presenza dei balconi. Le scelte raffi nate nel disegno degli ombreggiamenti avvicinano questo edificio di Asnago e Vender all’esperienza di Coderch (edifi cio di abitazioni in Paseo Nacional 43, Barcellona, 1952-1954). Rispettando i vincoli di un’edilizia economico popolare, il disegno attento di Asnago e Vender valorizza il ruolo degli spazi comuni e del rapporto con la città, introduce la qualità dell’abitare nell’edilizia di espansione della Milano dei nuovi quartieri.
F. Cadeo, M. Lattuada, C. Zucchi
Milano 1998