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Complesso per uffici ed abitazioni
Anno: 1968 - 1972
Località: Milano, Duomo
Indirizzo: corso Vittorio Emanuele II 24-28, largo Corsia dei Servi 11
Destinazione d'uso: Edifici per uffici
Progettista: BBPR
Nell’affrontare il progetto di questo complesso situato in una delle aree più centrali e densamente costruite dalla città, lo studio BBPR sceglie di dividere la grande cubatura richiesta in un corpo su strada, che rispetta gli allineamenti del corso, ed un corpo interno di dodici piani.
I due edifici sono collegati tra loro da un piano terra svuotato e attraversabile in più direzioni, completamente dedicato al commercio. Da qui partono due scalinate incrociate che portano al livello superiore, anch’esso aperto al pubblico, che nelle intenzioni progettuali avrebbe dovuto essere un raddoppio del livello stradale. Nei sotterranei trovano posto altre attività commerciali, un piccolo cinema, diversi impianti e un autosilo di sette piano sotto il livello stradale.
Il fronte interno affaccia su uno spazio non completamente risolto, definito sui lati da edifici di notevoli proporzioni di Luigi Caccia Dominioni e segnato al centro dalla presenza di una piccola chiesa, quasi sommersa dalla mole degli edifici, la cui rotazione è l’unica testimonianza dei tracciati del tessuto storico antecedente alla apertura di Corso Europa.
È invece di grande interesse l’interpretazione del tema del porticato che borda il corso. La struttura di acciaio a vista del solaio del primo piano è risolta con una trama diagonale delle travi, che portano a sbalzo la facciata del corpo affacciato sul corso. La notevole altezza delle travi permette di aumentare le luci delle travi stesse e di limitare il numero dei pilastri, dando totale libertà all’andamento in pianta delle vetrate delle attività commerciali. L’utilizzo di colori come il marrone e il rosso scuro, così come il ritmo serrato della facciata principale, il cui andamento corrugato è originato dagli incroci delle travi del solaio del primo piano, ripropongono temi vicini a quelli già sviluppati in altre opere dello studio. L’evidente preponderanza delle esigenze commerciali, tuttavia, sembra sopraffare l’attenzione dedicata dagli autori al sistema di montaggio della facciata, al sistema strutturale, alle grandi lanterne cilindriche sospese al soffitto. Il complesso di Corso Vittorio Emanuele, più di altre opere dei BBPR, presta il fianco alle critiche volte al professionismo milanese di appiattimento sulle mere esigenze speculative della committenza, solo parzialmente dissimulate dietro al richiamo al partito neogotico del Duomo.