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Edificio per abitazioni e negozi

Anno:  1934 - 1936

Località: Milano, Maciachini - Maggiolina

Indirizzo: Piazzale Istria, 4-6-8

Destinazione d'uso: Edifici per residenze e commercio

Progettista: Giulio Minoletti

Tra 1934 e il 1936 Giulio Minoletti progetta e realizza con l’ingegnere Cesare Marescotti l’edificio per abitazioni e negozi a piazzale Istria a Milano. E’ la sua prima opera realizzata. L’edificio costituisce l’unica parte giunta a compimento di un più ampio progetto per un quartiere di case economiche per il ceto medio (complessivi 850 locali), a sua volta facente parte di un progetto di circa 4500 locali intorno alla grande piazza attraversata dall’asse viale Zara-viale Fulvio Testi. Nell’ottobre del 1934 la Società Costruzioni Abitazioni Vendite Appartamenti (S.C.A.V.A.), proprietaria dei terreni, presenta all’Onorevole Podestà la proposta dettagliata per 250 locali (60 appartamenti), assieme allo schema di massima degli altri fabbricati per il lotto di 850 locali tra piazzale Istria e le vie Abbazia, Arbe, Intra. Nel documento si legge che “gli appartamenti sono studiati in modo da dare, pur nel minimo spazio, tutte le comodità che oggi si esigono anche dalle famiglie modeste, e tutti i servizi e impianti che costituiscono il confort moderno”. Alla “Descrizione particolareggiata delle opere”, datata 31 ottobre 1934 sono allegati disegni e computi di Minoletti e Marescotti, quest’ultimo “direttore delle opere”. Il 31 dicembre 1934 viene concesso il nulla osta per autorizzazione costruzione locali.

 

L’iter progettuale è caratterizzato dalle richieste alle autorità municipali di “concessioni di altezze maggiori rispetto a quelle ammesse dai regolamenti (altezza verso strada ml 30,60; verso corte ml 35,80), e di “sistemazione del tetto piano in giardino pensile con piccoli locali adibiti a serre”, oggetto di contese protrattesi fino al termine dei lavori. Nel primo caso i progettisti si appellavano alla deliberazione  municipale del 27 dicembre 1923 che concedeva maggiori altezze in determinate circostanze, giudicando la loro richiesta compatibile con le proporzioni della piazza (diametro150 m) e del vialone Milano-Monza (lungo 12 Km e ampio 60 m) rispetto al fronte del quartiere, 250 m sulla piazza stessa. Nel secondo rivendicavano il valore estetico e igienico delle serre, impegnandosi “a mantenere a verde tutte le sovrastrutture del tetto piano, il che costituirà un elemento decorativo di non poco valore estetico”. Il 2 febbraio 1936 viene concessa la “sanatoria per opere non conformi al progetto approvato” (copertura dei fabbricati con giardino pensile; locali da adibirsi a serre, come nel secondo progetto non approvato), a fronte del pagamento di una multa. La licenza di occupazione è del  dicembre 1935.

 

L’edificio realizzato presenta, oltre al piano terreno con negozi, 7 piani di abitazioni e un ultimo piano con i locali annessi all’arrivo dei corpi scala. I tre corpi scala distribuiscono ciascuno due appartamenti per piano, organizzati secondo una disposizione tradizionale, con il soggiorno e gli ambienti annessi esposti verso Sud/Sud-Ovest e le camere da letto verso Est/Sud Est. Il tema del fronte sulla piazza è il rapporto tra elementi verticali e orizzontali, calibrato secondo le scelte cromatiche e secondo disposizione e dimensione di aperture e balconate.

 

Maria Cristina Loi