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Edificio per abitazioni

Anno:  1939 - 1940

Località: Milano, Umbria

Indirizzo: Via Filippino degli Organi 7

Destinazione d'uso: Edifici residenziali

Progettista: Giulio Minoletti

Il “progetto di costruzione di una casa a civile abitazione di tipo medio di piani 5 (compreso il terreno) per un complessivo di n. 30 locali, sopra un’area coperta di mq 201,60…” viene presentato all’Amministrazione Comunale per l’approvazione il 3 giugno 1939 dalla Società Primula, proprietaria del terreno e della costruzione, dal progettista direttore dei lavori Giulio Minoletti e dall’esecutore delle opere (Costruzioni Edilsol; amministratore Filippo Greco). Al documento è allegata una nota: “Il sottoscritto denunciante dichiara di attenersi alle disposizioni inserite nel R.D.L. 22-11-1937 N.2105 per quanto riguarda la limitazione qualitativa dei materiali nelle opere edilizie e pertanto si impegna a  non adoperare ferro nelle strutture verticali, nei serramenti, negli infissi, … ove possa essere detto materiale sostituito da altri prodotti naturali o sintetici di fabbricazione nazionale” (firmato e datato Giulio Minoletti, 10 giugno 1939).

 

Il progetto si basa su una pianta molto semplice,  solo lievemente differenziata nelle tre soluzioni del piano terreno, del piano tipo e dell’ultimo piano (arretrato rispetto al  fronte principale). Gli appartamenti comprendono un ambiente di soggiorno-pranzo e una camera da letto sul fronte principale, una seconda camera da letto e i servizi sul lato opposto. La facciata su via Filippino degli Organi riflette questa semplice organizzazione, utilizzando essa stessa pochi elementi, e affidando alla scelta dei materiali, ai loro contrasti cromatici,  e soprattutto al rapporto tra superfici lisce, balconi e aperture il compito di disegnare un prospetto ben equilibrato.  Qui Minoletti prosegue la ricerca sul ritmo della composizione della facciata, in cui l’elemento della balconata continua gioca un ruolo importante.  

 

Un buon giudizio su quest’opera è nell’articolo pubblicato sulla rivista “Stile”: “La nitida facciata di questa casa a piccoli appartamenti è lo specchio dell’ordinata mente del suo architetto, … è quel che si dice un buon prospetto sulla strada: essa riflette appartamenti tipici, eguali: e li riflette con un ordine che fa stile. Gli appartamenti meno dotati di luce (quelli un basso) hanno il compenso della più vasta balconata (nella quale notate il garbato divisorio)”. Ma soprattutto la casa è lodata per aver raggiunto “dignitosissimi risultati pur ispirandosi alla massima economia, sia nei riguardi planimetrici e strutturali quanto nella scelta dei materiali”.

 

Nel disegno di dettaglio della facciata verso strada, datato 5 giugno 1939, sono elencati i materiali utilizzati: graniglia grigio verde, litolux grigio ferro (in alto), litolux bianco avorio (in basso, tra basamento e balconi); parapetti balconi: cemento duralbo-graniglia grigio verde-ferro verniciato bianco; cornici finestre verde di Lecco; basamento: ceppo con sigillature in cemento bianco-granito segato (all’attacco a terra). La concessione di licenza alla costruzione è del 23 agosto 1939.

 

Maria Cristina Loi