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In uno studio del 1965, ancora oggi di grande fascino e acutezza, Guido Canella affrontava il tema del sistema teatrale a Milano, introducendo l’indagine contestualizzata al caso milanese con un saggio più teorico e generale sulla tipologia del teatro e sui compiti dell’architettura per la sua progettazione contemporanea. Rispetto ad una visione tecnicistica, incentrata sul congegno della sala e della scena, si tratta di privilegiare una visione tipologica, incentrata sul rapporto tra architettura del teatro e costruzione urbana. In sede progettuale ciò significa, per l’architetto che si occupa di teatri, superare una progettazione esclusivamente concepita al servizio della drammaturgia, rivelando invece le multiformi istanze teatrali diffuse nella città e nel territorio, mirando a configurarle in un sistema molteplice costruito su una continuità tipologica e funzionale.
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