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Condominio in Piazza Aquileia

Anno:  1962 - 1964

Località: Milano, Washington

Indirizzo: Piazza Aquileia 8

Destinazione d'uso: Edifici residenziali

Progettista: Ludovico Magistretti

L’intervento si inserisce in un’area dal cospicuo valore fondiario caratterizzata dalla diffusa presenza di zone verdi. Il lotto di progetto è in realtà il risultato dell’accorpamento di due particelle distinte dove in origine era prevista l’edificazione di due blocchi indipendenti. Questo dato di partenza si conserva nel progetto effettivamente realizzato, articolato in due volumi, uno più basso su piazzale Aquileia, l’altro a torre nel giardino retrostante.  Ciò ha consentito di destinare il blocco su strada ad appartamenti dal taglio regolare e di ampie dimensioni con servizi affacciati sul retro, mentre il fronte principale è caratterizzato dalla ripetizione dei ricorsi balconati, impreziosite dalla presenza di una fascia quadrettata in cemento. La marcata orizzontalità di questo prospetto è interrotta in corrispondenza dell’angolo che, arretrato, si presenta caratterizzato da serramenti in legno laccati di rosso a tutt’altezza, con le solette di ogni solaio rivestite in rame. Il medesimo rivestimento è ripreso sul lato corto in corrispondenza del volume aggettante dove si aprono le ampie finestre a tutt’altezza degli altri appartamenti, abilmente accostate a pareti cieche. La fascia finestrata di tale volume si amplia al settimo e all’ottavo piano, per poi arretrare diventando un terrazzo all’ultimo livello, raggiungibile con la plastica scala esterna in calcestruzzo lasciato a vista. Qui si trova infatti un appartamento di maggiori dimensioni sviluppato su due piani.

 

La torre nel giardino presenta un volume assai frastagliato, con numerosi balconi dal forte aggetto e consente la più ampia variabilità nelle dimensioni degli alloggi. Dal punto di vista compositivo la planimetria è il risultato della combinazione di una serie di quadrati più o meno regolari, addensati attorno al fulcro del volume cilindrico del corpo scale, in parte visibile all’esterno e all’interno del quale si trova l’ascensore. L’estrema articolazione del blocco a torre consente una notevole flessibilità anche verticale: i nove piani possono essere suddivisi in gruppi di tre, ciascuno dei quali consente diverse alternative nel taglio degli alloggi, da sei piccoli appartamenti, a tre alloggi di un piano completo, sino a due duplex. L’esterno, a differenza della stecca sulla piazza, non presenta fasce intonacate, ma si richiama comunque ad essa nelle ampie campiture di cemento lasciato a vista e nel rivestimento in rame delle solette in corrispondenza delle finestre a tutt’altezza, che realizzano quello svuotamento dell’angolo che assieme ai compatti balconi dal forte aggetto conferisce una espressiva plasticità all’intero complesso.

 

Federico Ferrari