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Piano per il Parco Sempione

Anno:  1979 - 1987

Località: Milano, Parco Sempione

Indirizzo: Parco Sempione

Destinazione d'uso: Sistemazioni urbane

Progettista: Vittoriano Viganò

Quasi quarant’anni di lavoro progettuale per concepire, mettere a punto in tutti i suoi aspetti e proporre alla città, ai suoi amministratori e ai suoi utenti, un nuovo uso di una vasta area del centro di Milano, a partire dalle prime ricerca elaborate per la X Triennale (1951), passando per le successive tre stesure, la assunzione del progetto nel piano regolatore della città di Milano (1976) e il conseguente incarico (1979), il progetto esecutivo della prima unità operativa intorno all’Arco della Pace, la sua realizzazione, per arrivare alla sua demolizione.

 

Un lavoro animato dall’utopia di una città libera dai condizionamenti di forze espressione di particolarismi, con al centro il cittadino, attore principale e soggetto attivo dello spazio pubblico aperto. Un progetto non realizzato per l’incapacità degli amministratori di portare a termine un programma troppo ambizioso lasciandolo incompleto e abbandonato al degrado, per il prevalere di interessi economici e di sfruttamento di aree pregiatissime, per l’atrofia degli stessi utenti incapaci di appropriarsene, per l’invasività della malavita che in quelle condizioni trova terreno adatto per diffondersi.

 

L’area è quella del grande quadrato dell’antica piazza d’armi, con il verde monumentale frutto dell’intervento di Emilio Alemagna, e i suoi monumenti, il Palazzo dell’Arte di Giovanni Muzio, la Torre Branca di Ponti, la biblioteca di Ico Parisi, cui si sommano una corona di episodi altrettanto significativa: a nord il Castello Sforzesco con il Foro Bonaparte e le sue propaggini attraverso Piazza Cordusio e via Dante sino al Duomo, a nord la via XX Settembre, spina verde a cavallo del tracciato delle ferrovie Nord e ponte verso Piazza Mario Pagano, a nord il sistema della Piazza Arco della Pace e il primo tratto di Corso Sempione, a nord l’Arena e i suoi spazi verdi. Il progetto complessivo prevede il riassetto di tutto questo vasto comparto, liberato dal traffico veicolare (che ancora attraversava il parco sino alla fine degli Cinquanta e utilizzava la cosiddetta Piazza del Cannone come parcheggio anche nel decennio successivo) e riunificato in un unico grande sistema ambientale pedonale attrezzato, vero e proprio cuore del centro città.


Il brano di progetto realizzato nella “prima unità operativa” applica questi principi alla Piazza dell’Arco della Pace e al tratto di Corso Sempione a Melzi d’Eril. L’Arco e i suoi caselli sono esaltati nell’ampio spazio pavimentato con la sua vecchia pietra e delimitato verso il parco da una gradinata semicircolare in marmo cristallino bianco; da questo fulcro si origina un nuovo spazio, centrato sul fornice centrale dell’Arco e con il Castello sullo sfondo, ribadito asimmetricamente dal filare di lampioni con “sfere danzati” che bordano anche la grande piazza, quasi a disegnarne una preziosa collana di perle, e dalla sequenza di panche in rete metallica, poi utilizzate anche sul lungolago a Salò (quante polemiche, miopi o pretestuose, susciteranno questi due elementi di arredo negli anni!). Lo spostamento del tram sul lato sinistro (oggi riportato al centro della sezione stradale) rafforza l’asse ed esalta il valore del pedone mettendolo al centro di uno spazio che ha come fuga prospettica l’Arco e il Castello.

 

Roberto Rizzi