Dal 13.10.2011 al 13.11.2011
Riportiamo alcune questioni emerse dalla serata del 6 ottobre all'interno del FuoriMade che ha visto ospiti: Alfonso Femia e Gianluca Peluffo di 5+1AA, Gianfranco Sassi di GranitiFiandre
Tra un itinerario di architettura e un corso sul colore, scambi di riviste anni '50 e ancora itinerari, i fondatori dello studio 5+1AA – Alfonso Femia, Gianluca Peluffo – insieme a Gianfranco Sassi di GranitiFiandre, hanno raccontato progetti e visioni al pubblico presente alla serata di giovedì 6 ottobre, "Architettura Pubblica: generosità, corpo, meraviglia”. L'incontro, moderato da Maurizio De Caro,
architetto e nostro consigliere, ha permesso di approfondire da un lato
la struttura organizzativa dello studio con sedi a Genova, Milano e
Parigi e dall'altro ha delineato il profilo progettuale.
Femia
e Peluffo suddividono la presentazione in tre "atti": Architettura
Pubblica-Generosità; Architettura Pubblica-Corpo; Architettura
Pubblica-Meraviglia. Contemporaneamente passano in rassegna le immagini
di alcuni progetti: Officine Grandi Riparazioni, Torino (2009-2011),
Sviluppo Sistema Fiera Milano (2008-2010), Ludoteca e Biblioteca,
Casarza Ligure (2004-2008), Frigoriferi milanesi (2001-2008), Palazzo
del Ghiaccio (2004-2008), Palazzo del Cinema a Venezia (2005), Museo del
Giocattolo a Cormano (2005-2010) ed altri.
Una domanda posta
agli architetti da Maurizio De Caro, quasi spontanea, cerca di sondare
l'esistenza di una qualche differenza tra il prodotto italiano e quello
francese. La Francia – risponde Peluffo – è presente in quanto Stato
committente di opere pubbliche mentre in Italia non è così: "La
nostra convinzione è che ogni intervento di architettura sia un
intervento portatore di significato pubblico, e che lo scopo di ogni
committente, di ogni progettista, che si applichino ad una villa, ad una
residenza urbana, ad uno spazio pubblico, ad un Museo, ad una
infrastruttura, alla sede di una istituzione pubblica, sia quello di
donare, di portare un dono. Il sentimento della Generosità, che proviamo
a fare divenire un concetto, è considerato come tema e modalità di
creazione dell’architettura: ogni architettura è pubblica ed esprime
generosità, in modo da rendere Bellezza e Piacere sentimenti
condivisibili".
In merito al concetto di architettura pubblica-corpo:
"Come architetti, perseguiamo l’idea di un’Architettura che sia Corpo,
che cerchi il piacere, che abbia fisicità, sensualità, soggettività ed
unicità per potersi relazionare e per poter evitare il monologo: una
architettura come “corpo sessuato”, portatrice quindi di
incontro/dialogo/polifonia/visione/realtà”. E' con i materiali di
rivestimento che il corpo dell'architettura acquisisce una sua
consistenza ed è così che viene inteso anche da Gianfranco Sassi, direttore di Graniti Fiandre: “una lastra singola di granito da sola non significa nulla ma se accorpata in un buon progetto acquisisce un'anima.” Ad opera finita, può quindi entrare in gioco il concetto di meraviglia: “La
creazione di meraviglia e di stupore da parte dell’architettura, non ha
niente a che fare con la ricerca di consenso e di spettacolarità
contemporanea. Più esattamente la creazione di meraviglia è lo strumento
per raggiungere la conoscenza del reale. Ecco lo scopo. Ritornare a
vedere la realtà”.
Alle immagini dei progetti vengono accostate frasi che ne esaltano alcuni caratteri: per l'imponente edificio in Fiera, “l’oro non vuole ostentare un’ idea presunta di ricchezza, ma vuole essere un dono di Bellezza condivisibile” mentre per il Museo del Giocattolo di Cormano: “l’animale misteriosamente caduto da Rousseau e Salgari nell’hinterland milanese. Sogni infantili”.
Nel corso di tutta la presentazione il termine pubblico ritorna più e più volte a eticchettare diversi interventi, che siano hotel, case o musei. Il significato appare in realtà lontano dall'idea di spazio pubblico in quanto della collettività, usabile e percorribile da tutti quanto piuttosto legato alla parte esterna dell'edificio, visibile da tutti: la facciata. Ritorna quindi la tematica contemporanea della "pelle" di rivestimento che costituisce l'identità del progetto: che sia il colore rosso dei Frigoriferi milanesi oppure la scala antincendio della Biblioteca di Casarza Ligure composta da parole di Gianni Rodari, il cuore del progetto non è interno ma è proiettato su strada, tangibile da tutti.