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Mario Giorcelli Architetto – con Mario Giorcelli e Lorenzo Serafin in via Gian Giacomo Mora

Dal 20.06.2011 al 19.06.2012

25 anni di lavoro sul progetto di un area induce a conoscerla nel profondo: l’atto di fiducia dedicato alla città attraverso questo progetto, è credo un vero e proprio atto di eroismo

Penso si possa dire che venticinque (25!) anni di lavoro sul progetto di un area induca a conoscerla nel profondo. Probabilmente a sublimarla ad un ordine superiore di conoscenza, dove anche le ipotesi finiscono con l’appartenere alla realtà.
Nell’alternarsi di vicende e  norme, l’atto di fiducia che l’architetto Mario Giorcelli ha dedicato alla sua città attraverso questo progetto, finalmente ora in fase di completamento, è a mio modo di vedere un vero e proprio atto di eroismo.
Un lavoro nel cuore della città antica, romana e longobarda, dove alla complessa morfologia esistente, frutto di una stratificazione  storica intricata e gravemente compromessa dall’ultima guerra, si aggiungono le’ certezze’ restituite dagli scavi che la Soprintendenza ha imposto al ritrovamento nel luogo di tracce di vita sacra antica.

Ci troviamo in via Giangiacomo Mora, la cui giacitura congiungente via Cesare Correnti alle Colonne di S.Lorenzo, coicide col tracciato dell’antico canale della Vetra,  interrato in epoca Teresiana.
Il palazzo oggi corrispondente al civico 22, di matrice secondo ottocentesca, pur rispettando tale la giacitura, è orientato secondo l’asse di via Cesare Correnti, cui infatti si riferisce il corpo principale. Così non è però per il lotto attiguo, oggetto del cantiere di oggi, rimasto rudere di guerra fino ai giorni nostri.

Mi viene incontro Lorenzo Serafin, da tempo stretto collaboratore dell’architetto, che mi mostra appunto alcuni disegni di confronto tra intervento e stato di fatto. L’architetto sta discutendo col geometra dell’impresa.
Iniziamo il colloquio con Mario Giorcelli proprio attraverso il racconto delle vicende che hanno interessato i manufatti esistenti.
Mi mostra delle planimetrie storiche, dove la giacitura dell’edificio neoclassico corrisponde a quella di oggi, caratterizzata da un innesto ad angolo acuto sulla strada dovuta, come dicevamo, allo sviluppo dell’impianto in asse con Cesare Correnti. Appartenenza testimoniata anche dal forte dislivello tra l’edificio e la corte, determinato dalle diverse quote stradali tra il fronte principale di via Cesare Correnti e il  ‘retro’ di via GianGiacomo Mora. E infatti proprio l'ingresso su questo lato era stato oggetto negli anni ’50 di un sapiente intervento di ricucitura per mano dell'architetto Belgiojoso sr, risolto attraverso lo sviluppo di un percorso pedonale autonomo da quello carrabile.
Per il lotto attiguo invece la memoria dell’ edificio originario si è persa anche nel corpo ‘nobile’ verso via Cesare Correnti, in quanto oggetto di una ricostruzione di fine ‘800 dovuta all’allargamento di via S. Simone (l’attuale Cesare Correnti) in ossequio al Piano Beruto del 1889, a seguito della quale la corte nobile originaria si ridusse a un budello utile al mero riscontro d’aria.

Vicende queste che diventano dunque le ragioni del progettista per proporre, anche in virtù del medesimo assetto proprietario di entrambi gli edifici, di ‘completare’ l’organismo a corte aperta rivolta verso via GianGiacomo Mora, annettendo di fatto  il corpo di fabbrica principale del civico attiguo, trasformandolo così nel terzo braccio del sistema, posto in continuità del partito architettonico degli altri due lati.
Questo nuovo volume, o come efficacemente lo definiscono Mario e Lorenzo durante il nostro sopralluogo ‘la nave’, diventa così tessera di incastro tra i due diversi sistemi di aggregazione urbana descritti, sovrappostisi come abbiamo visto in tempi differenti.  Da una parte il nuovo  corpo asseconda la scansione verticale della corte ottocentesca, acquisendone le quote di piano per allinearvi la nuova partitura architettonica; dall’altra, verso la corte piccola, più antica, le cui diverse altezze e giacitura ne fanno spiccare la testata verso strada, diventa a sua volta l'elemento di appoggio del sistema più raccolto dei volumi che la caratterizzano. Questa corte dunque, oltre che essere caratterizzata da edifici di altezza inferiore, essendo ruotata rispetto alla prima determina agli ultimi livelli un sistema di terrazzi la cui sagoma racconta questo disassamento.
Il risultato a mio avviso è sorprendente nella sua normalità, nel senso che appare come se fosse li da sempre, e credo che nell’operato in contesto storico sia questa una delle più alte qualità urbane esprimibili con il progetto di architettura.
Un intervento di ricucitura dunque, ma dove il recupero dell’esistente e la nuova costruzione diventano una cosa sola.

A tale sistema si aggiunge il parcheggio meccanizzato interrato, il cui sedime, corrispondente alla corte del 22, è stato oggetto di una campagna archeologica, come accennato, a seguito del ritrovamento di ossa risalenti molto probabilmente al periodo longobardo. Per poi procedere, a scavi archeologici ultimati, a sprofondare in sei piani di parcheggio automatizzato al servizio dei residenti.

All’interno dei volumi descritti, trovano luogo appartamenti di taglio medio alto. Qui  il progettista mostra la sapienza accumulata nella conoscenza degli spazi di questo luogo, oltre che del proprio mestiere, giocando tra doppi livelli, soppalchi, terrazze, senza soluzione di continuità, oltre che ponendo particolare attenzione ai materiali, dove nuovo ed antico si compenetrano confondendosi, senza mai mostrare i muscoli.
Agli ultimi livelli poi questi spazi si arricchiscono grazie al particolare rapporto con l’esterno, e che fa sembrare per un attimo Milano un luogo appartenente ad un’altra storia.


Francesco de Agostini




Edificio Residenziale
Intervento di ristrutturazione e ampliamento in via Via  G. .G.  Mora  20/22

Progetto Architettonico: architetti  Mario Giorcelli e Giuseppe Genazzini
Realizzazione 2005 – 2011
Direzione artistica: arch. Mario Giorcelli
Collaboratori: arch. Lorenzo Serafin
Direzione Lavori: arch. Marco Valenti
Progetto strutture e D.L.:  arch.. Vittorio Demicheli, ing. Davide Besana
Progetto impianti e D.L.:  Planning S.r.l.
Impresa Costruttrice: Impresa Monetti Edmondo & Ing. Franco S.r.l.




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