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Guglielmo Mozzoni - La Città Ideale

Dal 06.04.2009 al 06.04.2010

Il giornale di oggi è un po’ speciale, potremmo dire virtuale, poiché illustra una proposta che è di per se un cantiere in sviluppo…

Il giornale di oggi è un po’ speciale, poiché illustra una proposta che è di per sè un cantiere in sviluppo. Tratteremo infatti di un progetto cui l’architetto Guglielmo Mozzoni lavora da anni: la Città Ideale, e del suo tentativo di metterlo in cantiere in rapporto con le istituzioni.

Questa cronaca ha per me inizio con un elzeviro sul Corriere dell’8 gennaio in cui Mario Botta fa riferimento ad un progetto non solo “preciso e puntuale, semplice ed appropriato”, ma anche una “utopia concreta…  una nuova speranza urbanistica”.
Si tratta del progetto di ‘Città Ideale’ che l’architetto Mozzoni ha consegnato nelle mani del sindaco Moratti sin dal mese di Ottobre 2008, completo di relazioni disegni e calcoli statici, come proposta per l’Expo 2015, esempio di “una visione urbanistica in grado non soltanto di proporre un modo di costruire ma di abitare”: una città di 25 mila abitanti.
Di fronte alle vaghezze che ancora oggi circondano il futuro dell’Expo milanese, essa appare sicuramente una proposta concreta.

Stimolato da questo dibattito, ricordando di Guglielmo Mozzoni 'solo' alcune sue opere del periodo eroico dell'architettura moderna milanese, cerco di capire di cosa si tratta mettendomi sulle tracce del progetto in rete. Da anni il progetto della Città Ideale è stato divulgato attraverso una nutrita serie di esposizioni, al Castello Sforzesco di Milano nel 2006 e più recentemente a Pechino e a Tokyo. Evidentemente fatti riportati dalla stampa forse troppo in sordina.
Vi sono inoltre una Associazione ad esso dedicato ed un sito,  in cui è possibile vedere numerosi disegni che illustrano il progetto e la sua filosofia. Formidabile.

Non finisce qui.
La galleria Blanchaert lunedì 16 febbraio inaugura una mostra dedicata agli acquarelli del Mozzoni. 
In tale occasione l’associazione ‘Amici della Città Ideale’ annuncia un dibattito atto a promuovere l’iniziativa, con Daverio, Botta, Galli, Bertelli, Migliacci –si, proprio il noto ingegnere.

Infine il 4 marzo viene annunciato sul Sole 24 Ore un incontro con Stefano Boeri che presiede la ‘Consulta Architettonica per Expo 2015’, proprio per presentare il progetto.

Tutto questo mi ha stimolato a dedicare un ‘Giornale di Cantiere’ a questa proposta, e quindi ad a incontrare l’architetto Mozzoni per approfondire quella che a tutti gli effetti appare oggi l’unica proposta progettualmente concreta, per Expo 2015.
Il quale, sollecito, all’alba dei suoi 94 anni, risponde al nostro invito ricevendoci Martedì 17 marzo nel suo studio.
Uno Studio come  ci sogniamo tutti di avere, aperto su  -facente parte di, sarebbe meglio dire guardando anche le poltroncine ‘floreali’ che ho davanti disegnate dall’architetto-  uno straordinario giardino e attorniato dai suoi più fedeli collaboratori di un tempo, magnifici cani da caccia, che ci terranno compagnia per tutta l’intervista, insieme alla sua attuale assistente, l’ing. Fiorella Basile, sotto il cui sguardo attento  si è svolta l’intervista.
Ma procediamo con ordine.

“L’idea di questa struttura nasce nel ’65, con il ‘mattamondo’ -ci racconta l’architetto- un luogo per imparare divertendosi ed essere sempre in grado di esporre il proprio parere propositivo in democrazia diretta, una istituzione prevista anche nella Città Ideale.
Da lì negli anni si perfeziona il concetto spaziale, che cresce in dimensione, ma soprattutto nasce il concetto di tempocrazia… dove grazie all’informatica non si vota il politico ma la norma, per voto diretto”.
Da allora sono passati oltre 40 anni, e l’affinamento del progetto è proceduto attraverso innumerevoli disegni e modelli, oltre che verifiche strutturali curate dall’ing. Borré.
“La sfera è anche una risposta al problema sismico. Inoltre i collegamenti tra le parti che compongono la Città sono al massimo lo sviluppo del diametro, ovvero 240 metri. Dimensioni legate alla capacità di ospitare 25.000 abitanti, corrispondenti alla ottimizzazione gestionale di una struttura ospedaliera”.
Semplice quanto razionale.
“20 metri tra solaio e solaio permettono di costruire fino a 5 piani di alloggi, che potranno avere le forme volute dai suoi abitanti, ed essere circondate da orti e aree verdi piantumate.
Nel caso di costruzioni condominiali, come per altro in tutto il complesso sferico, le scale sono sostituite da rampe pedonali”.
Mi mostra una video intervista in cui sfilano i diversi modelli in legno realizzati alle più diverse scale, oltre che i modelli di calcolo statico. Tutto compiuto per sua propria iniziativa, attorno cui è nata nel 2000 l’associazione, e che oggi l’architetto ha reso disponibile come patrimonio pubblico consegnando il progetto al sindaco Moratti.

“Il problema urbanistico è il problema principale, gli architetti non lo vogliono capire”.
E mi sembra piuttosto eloquente il sistema proposto con questo progetto: una volumetria straordinaria a fronte di un’erosione di suolo minima, in cui, come ci dice l’architetto “si preservano le campagne che intorno potranno essere coltivate in modo esemplificativo riguardo il tema dell’Expo 2015, che si concentra sul problema della nutrizione.
Aggiungo ancora che, mentre in un grattacielo di pari altezza della Città Ideale potenzialmente abitano 4.000 persone, essa può ospitare 25.000 abitanti, che possono arrivare a casa loro tutti e 25.000 con una sola strada.”
Continua l’architetto “In questo senso è risolutivo,  il fatto che, rappresentando ogni piano un territorio che contiene un paesino di 2.000 persone dove si può trascorrere un’intera giornata di lavoro professionale, pubblica amministrazione, farmacia, alimenti, chiesa, ecc., non occorre più servirsi dell’automobile per approvvigionamenti che, lontani dall’abitazione, rappresentano il maggior fattore di inquinamento.”
“L’automobile, che ormai fa parte di noi stessi, deve essere usata difatti il meno possibile, certamente non per lontani approvvigionamenti giornalieri, deve essere a nostra disposizione sotto casa e non abbandonata in parcheggi a decine di chilometri dall’abitazione, come i cosiddetti urbanisti progettano, schivando la fatica di risolvere il problema e obbligando ad enormi spese per infrastrutture pubbliche di comunicazione.
Infine la Città, così come è progettata, offre le migliori possibilità di captazione e di realizzazione di energie sussidiarie, potendo anche ruotare su se stessa.”

Da ultimo la proposta appare anche economicamente sostenibile. “Difatti la struttura concepita, già di per sé staticamente la più economica, permette l’utilizzazione massima dello spazio per le abitazioni.”
aggiunge sorridendo: “se lo vedono i proprietari dell’area, vogliono farla subito”…

Saluto l’architetto Guglielmo Mozzoni rinfrancato dal suo entusiasmo e dalla sua razionalità, da cui traspare lo spirito libertario del suo procedere progettuale.

Francesco de Agostini

 

La Città Ideale

Progetto urbanistico e architettonico :  Guglielmo Mozzoni
(tutelato nei diritti d’autore dal Ministero per i beni e le attività culturali)
Collaboratori: ing. Fiorella Basile, Fabrizio Salvadori
Verifica calcoli statici: ing. Giorgio Borré
Consulenti per impianti : Pirelli S.p.a., Schuco


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