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Crisi, bisogna ripensare l'Expo

Dal 05.02.2009 al 05.02.2010

Due interventi di Vittorio Gregotti e Stefano Rossi sui ritardi nella corsa all'Expo. La Repubblica, sezione Milano pagine II e III

Tremonti, niente soldi all´Expo Bracco: "Non gettiamo la spugna"
Fermi al Tesoro i fondi per la partenza della società
Accordo sul lavoro sicuro nei cantieri Una fondazione e un concerto per i Paesi africani
Letizia Moratti contro il governo sui tagli ai Comuni "Dobbiamo fare gli investimenti"

L´Expo ha bisogno di soldi. Ancora non si sono visti i conferimenti in denaro per dare gambe alla società Expo 2015 spa e la presidente della società Diana Bracco ha scritto ai partner nell´impresa per un cortese sollecito: «È chiaro che dovranno concordare una capitalizzazione adeguata. Attendiamo una risposta dei soci, non escludo una convocazione del cda per la prossima settimana». A chi le chiede se è intenzionata a rinunciare replica così: «Noi non gettiamo mai la spugna».
Expo bloccato, e anche per il bilancio di Palazzo Marino il sindaco Moratti è ai ferri corti con il governo insieme agli altri Comuni italiani per la circolare di Tremonti che impone tagli agli investimenti per rispettare il Patto di stabilità. «La nostra posizione è a fianco dei Comuni italiani», dice il sindaco. E avverte: «Pur dichiarandoci disponbili a un percorso di dialogo con il ministero dell´Economia, non siamo in grado di assolvere alle condizioni indicate».
Sulla società per l´Esposizione universale, invece, da Milano si ripete che i fondi locali ci sono. Quello che ancora non è garantito è la quota del Tesoro per la capitalizzazione della spa. Moratti promette per domani la delibera che garantisce la parte del Comune, due milioni. Il presidente della Regione Roberto Formigoni assicura altrettanto (oltre al milione e 100.000 euro già versato) all´inizio della prossima settimana. Manca però il governo, con i quattro milioni di che il ministero del Tesoro ancora non ha assicurato: «Ho notizie positive da Roma», giura Formigoni, confermando che un «tagliando» all´Expo è necessario e si farà al Tavolo Lombardia, convocato fra il 15 e il 20 febbraio, al quale parteciperà il governo.
Siamo già in ritardo, ma il sindaco evita la domanda su un eventuale ridimensionamento dei programmi: «Ogni cosa vuole i suoi tempi». Un passo avanti, però, c´è. Ieri Assolombarda e Cgil, Cisl e Uil hanno firmato un accordo sulla sicurezza sul lavoro. L´obiettivo è ridurre il numero degli infortuni nella realizzazione delle opere per l´Expo. E il 2015 sembra intanto camminare meglio a livello internazionale. Ieri la Moratti, Formigoni e la Bracco hanno presentato "Alliance for Africa", una fondazione nata per promuovere progetti di cooperazione con i Paesi africani (grandi elettori di Milano al Bie) nel campo della salute, dell´alimentazione e dell´istruzione. A presiederla sarà il settantenne John Kufuor, che la Moratti aveva incontrato nei suoi tour diplomatici pro Expo come presidente del Ghana e che è cessato da poco dall´incarico dopo otto anni. La fondazione avrà una sede a Milano, una ad Accra e una dotazione iniziale di 11 milioni di euro.
Stasera, per celebrare l´evento, sul palco del Dal Verme (ore 21, ingresso gratuito fino a esaurimento posti), salirà Salif Keita, il sessantenne cantante maliano perseguitato perché albino. Con lui il ghanese Amandzeba, Gino Paoli, Syria, Alexia, Paola Iezzi (di Paola e Chiara), il flautista Andrea Griminelli. Ospite d´onore di Red Ronnie, regista della kermesse, il veterano del Live Aid Bob Geldof. Domani, invece, la Moratti presenterà la cosiddetta "Consulta Architettonica" dell´Expo 2015, formata dal milanese Stefano Boeri e da Richard Burdett (Londra), Joan Busquets (Barcellona), Jacques Herzog (Basilea), William McDonough (Charlottesville, Stati Uniti).
STEFANO ROSSI
La Repubblica
GIOVEDÌ, 05 FEBBRAIO 2009
Pagina II - Milano


"La recessione ci impone di ripensare tutto il dossier"
Gregotti: anche Mitterrand cancellò i progetti per Parigi
Cresce il "partito della rinuncia" o perlomeno della revisione dei piani
La disoccupazione aumenta, le famiglie sono in difficoltà, bisogna fare un sacrificio

Nel 1982 François Mitterrand propose di preparare una grande esposizione internazionale dal titolo "I cammini della libertà" da tenere nel 1989 in occasione del bicentenario della Rivoluzione Francese. Antoine Grumbach, Renzo Piano ed io fummo incaricati dal coordinatore dell´Esposizione, Pontus Hulten, di preparare i progetti, dopo che erano stati scelti due luoghi strategici di Parigi affacciati sulla Senna.
Nel settore Est il progetto prevedeva la costruzione di un grande "recinto" a cavallo della Senna definito da un lato dal ponte abitato, disposto sull´attuale ponte di Tolbiac, e dall´altro dal ponte di Bercy. Su di esso si affacciavano una stazione d´ingresso ai servizi, una piazza, una galleria coperta, un museo, i padiglioni delle imprese industriali: sulla riva opposta la grande spianata della Senna con il parco di Bercy.
Nel settore Ovest, dal Campo di Marte, un´isola galleggiante realizzava un boulevard lungo 1200 metri che conduceva attraverso un percorso informativo fino alla zona dei padiglioni internazionali. Alcuni anni dopo su quelle aree si costruirono la "Grande Bibliothèque" ed un insieme di edifici di abitazione, dall´altro il "Parc Citroën".
I lavori di progetto si protrassero per due anni con molte manifestazioni pubbliche, tra giornali e televisioni ma anche tra notevoli ostacoli politici dovuti alla presenza di Chirac quale sindaco di Parigi e di Mitterrand quale Presidente della Repubblica.
Nella primavera del 1984 Hulten, me presente nell´ufficio, ricevette una telefonata direttamente da Mitterrand che gli annunciava che aveva preso accordi con Chirac per annullare l´iniziativa.
Nelle difficoltà della grande crisi economica mondiale e tra le incertezze nei finanziamenti, nei piani, nella conduzione e nel bilancio tra costi ed opportunità, perché, vantando il clamoroso precedente parigino, non esaminare la possibilità di rinuncia o di revisione radicale del dossier, anche per la nostra ben più modesta Expo milanese che si svolgerà da maggio a ottobre del 2015, compiendo un atto di generoso sacrificio di fronte alla marea crescente delle disoccupazioni e all´aumento esponenziale del numero delle famiglie in difficoltà?
VITTORIO GREGOTTI
La Repubblica
GIOVEDÌ, 05 FEBBRAIO 2009
Pagina III - Milano


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