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Nell’architettura contemporanea il vetro è indubbiamente uno dei materiali privilegiati dai grandi studi di progettisti, soprattutto per questioni legate alla possibilità di amplificare la presenza della luce negli interni, per la ricerca di un rapporto più diretto e fluido tra interno ed esterno ed ancora per l’applicazione di tecnologie di climatizzazione ambientale. L’uso del vetro in architettura richiede la medesima maestria di certi artigiani veneziani: è un sottile gioco di superfici e volumi. È dosaggio di contrapposizioni, dove il pieno, l’opaco, il solido sorreggono ed esaltano il vuoto, il trasparente, l’evanescente. Questo breve itinerario vuole suggerire uno sguardo diversamente attento su alcuni edifici che, nella Milano moderna e contemporanea – una città certamente non di vetro, se paragonata a Berlino o Londra o New York – sanno esprimere un’attenzione spesso discreta eppure raffinatissima alle potenzialità e all’uso di questo nobile materiale da costruzione, che fa della sua apparente assenza il paradossale punto di forza e che inevitabilmente corrode, buca, asporta la massa piena affinché luce ed aria compiano il loro incontro con l’architettura.
(Materiale protetto da copyright, vietata la riproduzione)
Il Sole24Ore Headquarter
1998 - 2004
RPBW
Grattacielo Pirelli
1952 - 1961
Gio Ponti, A. Fornaroli, A. Rosselli, con Valtolina, Dell'Orto
Ristrutturazione dei Frigoriferi Milanesi
2001 - 2004
Studio 5+1
Torre Galfa
1956 - 1959
Melchiorre Bega
Mediateca di Santa Teresa
1998 - 2000
M2P Architetti Associati
Nuova sede della Deloitte
2001 - 2004
Mario Cucinella Architects
Uffici Carlyle Group
2000 - 2003
Goring & Straja Architects
Palazzo Montedoria
1964 - 1970
Gio Ponti, Antonio Fornaroli, Alberto Rosselli