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Uffici Carlyle Group

Anno: 2000 - 2003

Località: ,

Indirizzo: Via della Chiusa angolo via Crocifisso, Milano

Destinazione d'uso: Edifici per uffici

Progettista: Goring & Straja Architects

All’interno della cerchia dei Navigli, in prossimità del parco delle Basiliche, l'intervento di trasformazione di un edificio per uffici degli anni Sessanta diventa l’occasione per saggiare la capacità del vetro, con le sue caratteristiche di trasparenza ed opacità, permeabilità e riflesso, luminosità e filtraggio. Un generoso uso di superfici vetrate e di materiali naturali caratterizzano in particolare l’ampia facciata sospesa che si affaccia su Via della Chiusa e il frangisole in legno che la raccorda al profilo dell’edificio adiacente.

 

Questa “facciata trasparente rovescia il rapporto visivo interno-esterno, accrescendo le caratteristiche di luminosità dei nuovi spazi di lavoro ai diversi piani dell’edificio e conferisce all’intero una forte unità visiva, un’immagine riconoscibile nel paesaggio urbano. Il rigore dell’edificio esistente si veste di un’apparenza tecnologica in un gioco di traslazioni tra la facciata originaria, scandita da una regolarità geometrica e la nuova quinta, volutamente divaricata lungo una curvatura tesa che dichiara a livello urbano la propria “diversità” epocale, quasi sfogliandosi verso la strada. Una partizione in frangisole lignei fissi funge da stacco rispetto all’edificio adiacente, permettendo un interessante avvio della modulazione dei ritmi dei vuoti e dei pieni ed introduce il moto ondoso che, dopo un accenno di attrazione verso la facciata esistente, intraprende un deciso distacco a sdoppiare la soluzione d’angolo, permettendo intelligentemente la lettura delle due presenze – quinta portata e cortina continua portante. Il vetro strutturale, composto per lastre accostate e vincolate ad ancoraggi a quatto punti di presa (i cosiddetti “ragni”) si sviluppa per tutta l’altezza dell’edificio, cui rimane collegato tramite distanziatori d’acciaio tra i quali si sviluppa il sistema di tiranti di controvento e genera riflessi e trasparenze che, grazie anche alla non eccessiva larghezza della strada antistante, arricchiscono l’edificio con una notevole dinamicità visiva".

 

Marco Borsotti