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Mediateca di Santa Teresa

Anno: 1998 - 2000

Località: ,

Indirizzo: Via Moscova 28-30, Milano

Destinazione d'uso: Edifici per l'istruzione

Progettista: M2P Architetti Associati

Chi conosce Milano, andando indietro negli anni, ricorda bene la presenza quasi inaspettata, lungo via Moscova, proprio dinnanzi alla Caserma dei Carabinieri di una piccola chiesa barocca, solitaria presenza senza più vita, circondata da un parcheggio all’aperto e da incombenti edifici abbastanza cupi. Si tratta della settecentesca chiesa barocca ormai sconsacrata dei Santi Giuseppe e Teresa, ultima testimonianza di un convento carmelitano di origine seicentesca.

È nel 1996, con il progetto di istituzione della prima biblioteca digitale italiana, ad ampliamento della Biblioteca Nazionale Braidense, che l’edifico ritrova una nuova vita. Oggi la struttura storica ospita attività di vario genere riferite alla consultazione informativo-culturale tramite stazioni informatiche, suddivise per utenti generali e specializzati, oltre ad aule per corsi, incontri e conferenze. Esternamente, accanto ai volumi barocchi della chiesa, ad attirare subito l’attenzione è un grande cubo trasparente, adagiato quasi senza peso su di un basamento in acciaio corten. Si tratta di un volume aggiunto per accogliere la caffetteria e il bookshop e che sceglie la strada della complementarietà per opposti nell’accostare alla materia grave, “vincolata” dell’architettura tradizionale, la leggerezza perfettamente trasparente del vetro. Una forma geometrica pura, che dichiara così la propria autonomia concettuale.

La struttura portante dei pilastri in acciaio, arretrata su un doppio ordine parallelo, permette ai progettisti di non avere interferenze di alcun genere sulle facciate lasciate trasparenti, con l’uso di ampie vetrate stratificate accostate al vivo tra loro senza interposizione di infissi: l’effetto è di totale comunanza tra interno ed esterno, in una continuità visiva che invita ad entrare per esplorare quegli gli spazi così esplicitamente messi “in vetrina”.

MARCO BORSOTTI